Fair Play finanziario, conti in rosso per le big d’Europa

Michel Platini - Getty Images

INTER, FAIR PLAY FINANZIARIO / MILANO –  Era il settembre 2009 quando la Commissione Esecutiva Uefa  approvava, all’unanimità, il piano di Fair Play finanziario, fortemente voluto da Michel Platini, con obiettivo migliorare la realtà finanziaria delle competizioni europee. Gestioni finanziarie dei club più disciplinate e razionali; riduzione del peso rappresentato da salari e trasferimenti calciatori nelle voci di bilancio dei club; incoraggiamento ai club a competere nei limiti dei propri introiti; incoraggiamento ad investire nei settori giovanili e nelle infrastrutture; assicurazione che i club onorino i propri impegni finanziari con puntualità. A partire dal 2012, stando a quanto riporta ‘La Gazzetta dello Sport’ tali punti saranno oggetto di esame da parte dell’Uefa, rischio: l’esclusione dalle competizioni. Ad oggi, alla luce di un deficit massimo di 45 mln di euro, sarebbero fuori dalle coppe, Valencia, Barcellona, Milan, Manchester United, Chelsea, Inter e Manchester City. Alcune di esse sono proprio nei guai, nel senso che lo squilibrio è talmente forte che non ci si può immaginare una via d’uscita. A rendere il tutto ancora più complicato l’ingresso in scena degli sceicchi in grado di spendere cifre folli. Nei giorni scorsi si era parlato del problema  degli stadi di proprietà dei club che permetterebbero ai team di aumentare i propri fatturati mentre Adriano Galliani aveva parlato di problema di ‘norme sugli stadi’. Si ha la sensazione che per molto tempo si parlerà di Fair Play finanziari, stadio o non stadio, la partecipazione alle coppe potrebbe essere messa realmente a rischio. Forse è il momento di dire stop alle spese folli e di investire sui vivai, e se qualcuno volesse un consiglio basta chiedere ad Arsene Wenger.

Luigi Perruccio

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