Inter, Ranieri si coccola i suoi e lancia la sfida: “Scommetto per lo scudetto”

Claudio Ranieri - Getty Images

INTER RANIERI / ROMA – Poteva essere la domenica dedita al riposo in virtù della sosta, giusto una giornata per tornare nella città natale, magari trascorrendo qualche ora con i propri familiari. Claudio Ranieri riabbraccia Roma ma, forse per istinto o per passione, l’abbraccio ai parenti sarà rimandato di qualche ora. Ad accoglierlo la redazione del quotidiano capitolino ‘Il Corriere dello Sport’, il quale riporta la lunga intervista del tecnico nerazzurro. Un fiume in piena il buon Claudio: L’Inter, i suoi giocatori, Mourinho e Guardiola ed il suo Karma da combattente. Ranieri non si fa sfuggire nulla: “Io sono fatalista – ammette l’ex Roma – evidentemente ho questo karma. Mi piace lottare, mi piace rimboccarmi le maniche e far bene”. E si sa che nessun combattente sarebbe disposto a gettare la spugna: “In campionato può succedere di tutto. La squadra ha grande mentalità e non bisogna dare nulla per scontato. La classifica dice che siamo indietro. Però, come detto prima, io lotto sempre e non sono convinto che siamo tagliati fuori. Quando si cambia tecnico significa che le cose non vanno bene, ma lo spogliatoio è rimasto unito e compatto. Ciò significa che ha ancora tanta voglia di vincere. Da fuori si può dire che la squadra è usurata, ma io sono fiducioso e dico che possiamo ancora dare tanto. Scommetto ancora su di noi per lo scudetto.”.

ZARATE E MILITO: I due argentini sembrano essere sulla strada della ripresa, mentre El Principe ritrova finalmente il gol: “Zarate? E’ una seconda punta, più che un esterno, anche se poi si allarga sempre. Se lo fai giocare esterno in partenza, però, lo ingabbi. Ha talento e grandi qualità. E’ un bravo ragazzo che il nucleo argentino sta coltivando”. Discorso diverso per il bomber Diego Milito, al gol dopo gli ultimi errori sotto porta: “Se lo avessi tolto contro il Lilla lo avrei ammazzato. Quando non ha dato palla a Stankovic su quel contropiede è stato egoista e gliel’ho detto. Menomale abbia fatto gol dopo”.

Luigi Perruccio

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