Inter, Castaignos: “Non sono pentito di essere venuto in Italia”

Luc Castaignos - Getty Images

INTER PARLA CASTAIGNOS / MILANO – Luc Castaignos, attaccante olandese dell’Inter arrivato questa stagione in Italia, ha raccontato a ‘Insidefutbol.com’ la sua esperienza a Milano, esprimendo le proprie considerazioni in merito alla sfortunata ma comunque positiva stagione in nerazzurro: “A 19 anni sono arrivato in uno dei più grandi club del mondo, non sono pentito di essere arrivato qua e di aver giocato poco – esordisce Castaignos -. Altrove avrei potuto giocare di più, magari avrei accumulato un anno di esperienza nell’Eredivisie, ma qui sto imparando un sacco di cose allenandomi con campioni del calibro di Sneijder, Zanetti, Cambiasso, Milito… Anche di van Persie dicevano che è andato via presto, e ora avete visto tutti che campione è diventato. Differenze tra Eredivisie e Inter? In Italia i giocatori sono più vecchi – dice -, si guarda molto di più alla tattica, c’è molta più pressione e si deve vincere. In Olanda basta giocare bene e anche se non vinci la gente è soddisfatta lo stesso. Chi mi ha impressionato di più in Serie A? Di Natale e Totti; il primo è una macchina da gol, il secondo ha una classe infinita. Mi sono chiesto se davvero ha 35 anni. Rivalità uguale tra Inter e Milan come Feyenoord e Ajax? No, le due squadre puntano ad andare in fondo a tutte le competizioni ma nessuno si rifiuta di pronunciare il nome della squadra avversaria – ammette -, ne ci sono stati atti di vandalismo come nella finale di coppa d’Olanda del 2010. Ho notato, comunque, che tra Inter e Juventus c’è una grande rivalità, accentuato dallo scandalo Calciopoli. Io come Henry e Makaay? Mi rende orgoglioso il paragone, spero di prendere un pò di uno e un pò dell’altro”.

Stefano Migheli

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