DIBATTITO INTER – Giovani promesse vs Senatori

Zanetti e Cambiasso - Getty Images

DIBATTITO INTER, GIOVANI PROMESSE VS SENATORI / MILANO – Nuovo appuntamento con Dibattito Inter, lo spazio che Interlive.it ha dedicato a Voi tifosi nerazzurri per raccogliere le vostre opinioni sulla nostra squadra del cuore. Grazie a tutti per averci mandato le vostre mail all’indirizzo interlive.it@gmail.com, abbiamo scelto le migliori.

“Giovani promesse vs Senatori”:

Fabio Delle Monache: “Via i vecchi e età media di 23 anni da quest’anno: basta Zanetti, Cambiaso, Stankovic e Chivu… Inoltre ci vogliono 6-7 nazionali italiani nell’Inter nel giro di due tre anni. Ci sono nei settori giovanili, basta non venderli come è stato fatto con Pirlo, Bonucci, Balotelli, Destro ecc, ecc. ma aspettarli. Perchè hanno perso Dell’Agnello? Perchè Agostino Cà  e Edgar Lè non sono ancora dell’Inter? Bardi, Crisetig, Romanò, Bianchetti, Pecorini, Longo, Tassi fra gli  italiani e Bessa, M’Baye, Livaya, Kisela, Alborno, Spendoffer tra gli stranieri: loro sono il futuro e devono andare in prima squadra tutti entro due anni”.

Aldo Novello: “Io da tifoso manderei via Milito, Forlan e Samuel, farei ritirare dal calcio Zanetti e Cambiasso. Devono giocare i giovani come Ranocchia, Pazzini, Juan, Guarin Poli e Longo. Non capisco cosa succede all’Inter: come mai Materazzi non fa parte del proggetto dopo aver dato tutto per questa società? Dove sono finiti tutti i nostri giovani come Caldirola, Santon, Natalino, Biraghi e tanti altri? Mi auguro che Balotelli ritorni al più presto possibile…”.

Raniero Ovidi: “Va bene tenere alcuni senatori seri come Zanetti, Cambiasso e Samuel, ma il resto tanti tanti giovani!”

Agostino Nicolai: “Secondo me non dobbiamo mettere in contrapposizione queste due categorie, bensì accorparle. L’Inter ha queste possibilità: le giovani promesse come Longo possono benissimo giocare con il Principe Milito, Ranocchia può benissimo giocare con Samuel e così via. In questo modo in poco tempo avremo sempre una squadra competitiva: il Barcellona insegna!”.

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