Inter, Mudingayi: “Sto vivendo un sogno. Pronto a dare anche il sangue”

Gaby Mudingayi (Getty Images)

INTER GABY MUDINGAYI NUOVO ACQUISTO INTERVISTA / MILANO – Da Bologna è in arrivo un gigante. Un gigante buono, basta che non lo si faccia arrabbiare. E’ il mediano dal fisico di ferro e dai polmoni d’acciaio. Quello insomma che aveva chiesto Stramaccioni. Col sorriso stampato sul volto, conscio di quanto questa sia un’opportunità unica per la sua carriera. Gaby Mudingayi a 31 anni raggiunge l’apice del successo, almeno a livello personale. Da Bologna a Milano, o meglio, da una squadra di metà classifica a una da vertice nel campionato italiano, seppur in fase di ricostruzione. Non un top player, ci mancherebbe. Ma un medianaccio vecchio stile, una diga insormontabile per qualunque avversario: “Sono felice e pronto ad apporre la mia firma sul contratto – ha parlato un entusiasta Mudingayi alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Se diventerò ufficialmente un giocatore dell’Inter dovrò solo dire grazie a una città come Bologna, dove sono stato benissimo e dove ho vissuto stagioni straordinarie”.

Nato a Kinshasa il primo ottobre del 1981, il gigante buono gioca da ben 8 anni in Italia. Nel gennaio del 2004 dal Gent (club con cui è cresciuto) passa al Torino per 300 mila euro. Nella stagione seguente, sempre con la maglia granata, conquista la promozione in Serie A, vittoria però mai assaporata perché nell’estate 2005 il Toro fallisce. Gaby a costo zero è un’occasione che sfrutta immediatamente la Lazio. Tre stagioni comprese di esordio in Champions League: “Il mio motto è ‘onora la maglia’ – ha confidato il centrocampista – In questi 8 anni tutti mi hanno potuto apprezzare per il mio impegno massimale sul campo. Sono sempre stato pronto a dare il sangue. Anche in nerazzurro sarà così”. Dalla Lazio al Bologna, che investe su di lui circa 6 milioni di euro. Ora l’Inter, il coronamento dopo tanti sacrifici: “Approdo in uno dei club più importanti al mondo. E’ impossibile rifiutare una squadra di questo spessore. Quando il mio agente Pastorello mi ha detto che mi ‘voleva l’Inter’ io non ho più avuto dubbi. Su di me c’erano anche Napoli e Milan. L’Inter è il massimo”.

Una trattativa lunga ed estenuante, dovuta anche al fattore calcioscommesse. Mudingayi è a rischio squalifica per omessa denuncia, anche se lui non sembra molto preoccupato di ciò: “Sono stato anche ascoltato dalla Procura Federale, per cinque minuti – ha spiegato – Non temo nessun deferimento perché io non ho fatto nulla“. A Milano con la formula del prestito, e con diritto di riscatto a favore del club di Moratti. Un prestito che potrebbe trasformarsi in trasferimento definitivo qualora venisse scagionato dalle accuse di Palazzi. La Pinetina lo aspetta, sarà una sfida impegnativa ma assai stimolante. “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”, il motto del mediano di Kinshasa: “Con l’Inter potrò lottare per lo scudetto. E’ una squadra piena di campioni. Numero di maglia? Ho sempre giocato col 26… Ma è il numero di Chivu! Lo so, lo so. Non ci sono problemi, ne troverò un altro”. Con i piedi per terra e con tanta umiltà. Mudingayi alla conquista dell’Inter e dei suoi tifosi. Senza proclami, senza slogan, senza promesse. Ma pronto a dare tutto per la maglia nerazzurra.

 

Raffaele Amato

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