Inter, il mercato delle illusioni: c’era una volta…

Lucas (Getty Images)

INTER MERCATO ILLUSIONI FUTURO MORATTI / MILANO – C’era una volta l’Inter che spendeva e spandeva, c’era una volta Moratti che non sapeva e non voleva mai dire no. No a Hodgson, no a Ronaldo, no a Lippi e così via. C’era una volta il mercato maestoso e spesso sfarzoso dell’Inter. C’era una volta l’Inter, quella del Fenomeno e quella di Recoba, quella di Cuper e dello schiaffo sul petto, quella del 5 maggio. C’era una volta l’Inter del quindicesimo scudetto, quella post-calciopoli, quella di Ibra e di Mancini. Quella di Parma e delle brutta notte di Valencia. C’era l’Inter del Triplete, quella dei gregari Cambiasso e Zanetti, quella del campione Eto’o. Quella di José Mourinho. C’erano i fuoriclasse, c’erano i milioni, tanti milioni. C’era una volta… l’estate del 2012. Quella del mercato delle illusioni. Tutto ebbe inizio con Ezequiel Lavezzi. Vuole Milano, sceglierà l’Inter, rifiuterà l’ingaggio principesco del Paris Saint Germain, non saprà dire no ai suoi amici argentini. La prima illusione è servita. Il Pocho saluta Napoli senza rimpianti e con un portafoglio più leggero, approdando a Parigi con silenzio e con un conto in banca pronto ad arricchirsi nel giro dei prossimi cinque anni.

L’illusione continua. Yann M’Vila (avessi detto il Gerrard dei bei tempi), dato vicino e poi lontano ai colori nerazzurri. Sogna l’Inter, andrà via dalla Francia, lui insieme a Blanc, anzi no. Il centrocampista francese insieme a Villas Boas. Dallo Special One, allo Special Two. Intanto M’Vila è ancora al Rennes che aspetta. Non i nerazzurri, ovviamente. Dal mastino di colore al massiccio mediano del Manchester City, ovvero de Jong. Niente, nemmeno lui arriva. Restiamo sempre da Mancini, magari capita qualche altra occasione. Ecco, Aleksandar Kolarov. Perfetto per la corsia esterna, la sinistra per la precisione. Arriverà, sicuro. Vuol abbandonare l’Inghilterra, ama l’Italia. Ci siamo, è fatta. Macché. Un gran caos per scoprire che il serbo percepisce uno stipendio fuori dai parametri del nuovo corso morattiano. Chiudiamo un altro sogno, un’altra illusione.

Dalla difesa all’attacco. Al “forse ritorna”. Mario Balotelli. Cresciuto, lanciato, criticato, sbeffeggiato e poi venduto. Perché mai dovrebbe tornare? Mistero. La  ‘balla’ di mercato viene comunque servita su un vassoio d’argento, come se al City non ci fosse uno sceicco ma uno che fa mercato rionale ogni giovedì mattina. SuperMario e poi Tevez, un altro dall’ingaggio iperbolico per il Moratti dell’era post-moderna. Tralasciando le pazzie Hulk e Falcao. Su quest’ultime meglio non dire altro. Concludendo con Lucas (costo superiore ai 30 milioni di euro), seguito da circa due anni da Branca e Ausilio, ma mai realmente acciuffato, nemmeno per quei pochi capelli che si ritrova sulla testa il giovane brasiliano. Lui l’altra illusione. Sperando sia l’ultima.

 

Raffaele Amato

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