Inter, Castellazzi si racconta: spogliatoio, ipocrisie, Cassano, Stramaccioni…

Luca Castellazzi (Getty Images)

INTER, CASTELLAZZI CASSANO STRAMACCIONI / MILANO – Luca Castellazzi, portiere dell’Inter e giocatore di grande esperienza in una squadra che ha cambiato pelle e ha inserito in rosa molti giovani, ha rilasciato un’interessante intervista a ‘Inter Channel’, in cui ha parlato a 360 gradi di spogliatoio, Stramaccioni, tifosi e molto altro. Sul rapporto fra i calciatori e la moda, Castellazzi ha detto: “Mi mi piace seguire le mode, ma bisogna stare attenti a quello che si compra perché lo spogliatoio è sempre molto impietoso, quindi non azzardo mai capi particolari. A Genova, quando giocavo nella Samp, era anche peggio: c’era gente che pensava più a come vestirsi che a giocare. All’Inter invece ci sono tante culture diverse, ma ricordo un gilet di Chivu davvero molto particolare…”.

Al tramonto di una carriera, è anche il tempo di rispolverare gli eventi passati e i rapporti con i vari allenatori. Castellazzi ne ricorda uno in particolare: “Mazzone è una grande persona e un grande allenatore: faceva ridere il modo in cui diceva le cose, ma parlava sempre a fin di bene. Erano famose le sue frasi: ‘hai tutto del giocatore, ma fuori dal campo…’ “. L’estremo difensore nerazzurro è sempre stato un esempio di professionalità, ma ciò non vuol dire che a volte non abbia ingioiato a volte qualche boccone amaro: “Io sono molto diplomatico, ma se c’è qualcosa che non va me lo si legge in faccia. Spesso bisogna sapersi mordere la lingua, poi crescendo si matura. Il calcio a volte ti porta a dire frasi fatte ed io in 20 anni che gioco so che ci sono interviste in cui sai già quello che ti chiedo e quello che risponderai senza mai dire niente. Il calcio parlato a volte diventa ipocrisia e stanca, Stramaccioni invece è uno che parla chiaro e in faccia, senza giri di parole”. Sugli arbitri di porta: “Speriamo che aiutino, perchè anche lo scorso anno alcune partite importanti si sono decise su episodi, anche se non si può ridurre tutto ad un gol”.

Parole al miele per i tifosi: “Sono molto esigenti, si sono abituati bene negli ultimi anni. Ma anche nei momenti di difficoltà ci sono stati sempre vicini: facile applaudire quando si vince, ma loro hanno dimostrato anche la vicinanza ed il proprio amore quando le cose non andavano bene”. Su Cordoba, ora team manager della truppa nerazzurra: “Ivan si è calato subito nel nuovo ruolo. Conosce bene il gruppo e sa bene cosa dire e quando dirlo: è un leader carismatico e silenzioso cui basta un’occhiata per farsi capire. L’uomo giusto per fare da collante tra squadra e mister”. Considerazioni anche per i propri ‘compagni-rivali’ in porta, Handanovic e Belec: “Sono già dei professionisti, sempre dediti al lavoro e molto testardi: io la considero una cosa molto positiva”. E su Cassano: “Lo vedrei bene come intrattenitore o animatore. Antonio è sempre allegro, dice quello che pensa in modo positivo. Non pensavo che avremmo giocato di nuovo assieme dopo il periodo alla Sampdoria e mi fa piacere che mi considera un suo amico, perchè lo fa con pochi”.

Simpatica chiusura extra-calcistica: “Hobby? Oltre allo shopping mi piace fare il dj e nel canale tematico blucerchiato mi avevano messo a fare un programmino in cui lanciavo i video: un’esperienza bellissima”.

M.M.

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