Inter, da Julio Cesar a Maicon: per non dimenticare

Maicon (Getty Images)

INTER, PER NON DIMENTICARE / MILANO – L’Inter nel mercato estivo è cambiata. E’ vero, sono rimasti molti dei senatori che tante gioie hanno in passato regalato ai tifosi. L’inossidabile Zanetti, l’allenatore in campo Cambiasso, il muro Samuel. Per non parlare di Diego Milito, ancora la punta di diamante della squadra a dispetto di un’età non più verde. Molte, però, le cessioni. In particolare, gli addii dei tre brasiliani che furono la colonna centrale del Triplete mourinhano. Julio Cesar, Maicon, Lucio. Un trio verdeamarelo “sbolognato” per cause economiche e in forza di un progetto nuovo in molti aspetti. Non sono stati gli unici a partire. Pazzini al Milan, il giovane di belle speranze ma di pochi fatti Castaignos, senza dimenticare i mancati riscatti di Poli e Zarate.

JULIO CESAR – E’ il portiere più vincente della storia dell’Inter. Sei stagioni ricche di successi, scudetti, la Champions League del 2010. Ha lasciato il club nerazzurro quasi allo scadere del mercato estivo. Non senza polemiche e ostacoli. Ha abbandonato Milano e i suoi tifosi – salutati in lacrime in occasione di Inter-Vaslui – approdando in Inghilterra. Premier League, il campionato più ricco e più bello del mondo, nello specifico Queens Park Rangers. Squadra ambiziosa ma scarsa sul piano tecnico: è ultima in classifica con solo due punti. Julio Cesar si sta comunque contraddistendo, le sue qualità sono indiscutibili, il suo fisico meno. Anche a Londra, infatti, ha accusato i soliti problemi al maledetto gomito. Con lui tra i pali, gli Hoops di Mark Hughes hanno racimolato soltanto un punto, 0-0 in casa contro il Chelsea.

MAICON – Samba, birra in campo e, purtroppo, anche fuori. Laterale destro fra i migliori al mondo, fino a qualche anno fa. Roberto Mancini lo ha strappato dall’Inter per circa 7 milioni di euro – compreso bonus – che in realtà non vedeva l’ora di liberarsene. Finora ha giocato due misere partite con la maglia del club inglese, contro lo Stoke in Premier e al cospetto del Real Madrid nella ancor più blasonata Champions League. Ha rischiato seriamente di rimanere al palo, ossia di restare in nerazzurro: in suo soccorso ci fu poi l’infortunio di Micah Richards (ora rientrato a pieno regime) che costrinse Mancini a ritornare sul mercato acquistando un affidabile sostituto. Per l’appunto, Maicon.

LUCIO – Dall’Inter alla Juventus, il passo è breve. E’ stato brevissimo e velocissimo il cambio di maglia del difensore Lucio. Non appena ha rescisso il contratto con il club di Moratti – senza aver percepito alcun indennizzo economico, così han fatto trapelare – il mastodontico brasiliano non ci ha pensato due volte a firmare per l’odiata rivale di sempre. Beccandosi, giustamente e non giustamente, una caterva di insulti da parte dei tifosi interisiti. L’investimento a Marotta è costato circa 16 milioni lordi (4 milioni fino al 2014), non bruscolini per un calciatore che ne ha combinate di cotte e di crude nelle ultime due stagioni a Milano. Finora, il campo – complice una lesione dei legamenti a fine agosto – Lucio non lo ha visto quasi mai. Unica presenza da titolare in occasione della gara casalinga contro il Chievo.

FORLAN – Incubo dei tifosi nerazzurri, gioia per gli avversari. Il Forlan ammirato al “Meazza” e in generale in Italia è la copia brutta, ma proprio brutta, del meraviglioso attaccante apprezzato in Spagna e con la maglia dell’Uruguay. La sua avventura alla Pinetina è durata circa un anno, troppo per tutti. In estate ha fatto presto a svuotare il suo armadietto, per poi prendere il volo direzione Porto Alegre. Internacional, squadra famosa del Brasile, ma soprattutto generosa dal punto di vista economico. El Cacha con la maglia dei Colorado sta proseguendo, con qualche sprazzo di positività, sulle stesse performance, al limite del disgustevole, della stagione scorsa. Tre gol messi a segno in tredici gare di campionato, meglio di niente. L’Inter lo ha lasciato partire a costo zero, scelta saggia e obbligata.

PAZZINI – Passato al Milan in due giorni nell’operazione Cassano, finito in nerazzurro. Sette milioni d’euro spesi per lui dai rossoneri. Tre gol a Bologna, poi il nulla. La sensazione è che il suo valore tecnico non sia in grado di reggere le pressioni e le ambizioni di una big, o presunta tale (il Milan è tra le “presunte grandi”). La squadra deve giocare per lui, altrimenti il fiasco è dietro l’angolo. Pazzini-Cassano? Al momento ha stravinto Moratti dallo scambio. Galliani non lo ammetterà mai.

CASTAIGNOS – Per ora l’Inter non lo rimpiange affatto, in futuro chissà. Luc Castaignos è tornato l’estate scorsa nella sua Olanda, più precisamente al Twente. Quasi sette milioni euro investiti dal club allenato da McClaren: tre i gol realizzati in Eredivisie, dove la squadra è prima in classifica con ventuno punti su ventiquattro a disposizione.

 

Raffaele Amato

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