Inter, Zanetti e i ricordi del passato: “Dal mio arrivo al mancato addio”

Javier Zanetti (Getty Images)

INTER, PARLA JAVIER ZANETTI RICORDI PASSATO / MILANO – Chi non crede alle leggende, non crede a Javier Zanetti. Chi ci crede, invece, si gode la vita. Si gode, soprattutto, l’essenza del calcio. Sudore e fatica, di mezzo tante vittorie e tante sconfitte. Nulla è paragonabile al primo giorno di scuola, oh pardon, al primo giorno di Inter: “Fui acquistato dopo che Mazzola e Suarez mi videro in un torneo a Mar del Plata, Passarella mi si avvicinò e bisbigliando mi disse ‘Pare che ti abbia comprato l’Inter’. Da quel momento in poi, la mia vita cambiò radicalmente, non ero più nella pelle. La prima volta che entrai al ‘Meazza‘ capii finalmente di aver realizzato il mio sogno – ha precisato Zanetti a ‘Sportweek’ – Ho affrontato ogn ostacolo grazie anche ai consigli e al supporto morale di un ‘grande’ come Giacinto Facchetti, una persona straordinaria”. Tutto bello, rose e fiori fino al 2001: “Nell’estate di quell’anno mi richiese con insistenza il Real Madrid, ma la mia volontà era quella di restare in nerazzurro, ne feci subito presente a Moratti, così alla fine restai. Con l’avvento di Cuper ritrovammo un’anima e una forza incredibili, le basi per le successive vittorie“. Gioie ma anche dolori, il risultato è in parità: “Quella maledetta semifinale di Champions del 2003 è ancora viva nella mia mente, eliminati dopo due pareggi – ha dichiarato in conclusione – Nel 2010 è arrivata la rivincita, forse l’ultimo grande trionfo della mia carriera. A Madrid ho realizzato tutti i miei sogni”.

 

Raffaele Amato

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