Calciomercato Inter, Lucescu mette sull’attenti Moratti

Mircea Lucescu (Getty Images)

CALCIOMERCATO INTER LUCESCU WILLIAN MORATTI / TORINO – Attualmente ricopre l’incarico di manager dello Shakhtar Donetsk, club ucraino il cui proprietario, Rinat Akhmetov, un ricco magnate, è uno dei più ricchi d’Europa. Mircea Lucescu ha finora avuto il merito di esser riuscito a costruire nel corso di tutti questi anni una squadra bella da vedere e piena di talenti, su tutti il brasiliano Willian. Il fantasista verdeamarelo fa gola ai maggiori club del Vecchio Continente, in particolare all’Inter. Pare, ma non v’è certezza, che il presidente Moratti ne sia un grande estimatore.

Difficile riuscirlo a strappare allo Shakhtar, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate a ‘Tuttosport’ dal tecnico romeno: “Non siamo una società che vende i propri gioielli, il nostro obiettivo è far strada in Champions”. Tutto, comunque, ha un prezzo: “Se Moratti vuole Willian dovrà sborsare 35 milioni di euro, ovvero la cifra stabilita nella clausola rescissoria”. Impossibile per un club italiano arrivare a certe cifre, l’allenatore è però fermo sulla sua posizione: “In estate abbiamo rifiutato 20 milioni dal Chelsea, che poi alla fine ne ha spesi 33 per Hazard”. La nuova frontiera è a est, c’è qualcuno che in Italia ancora non l’ha capito. Willian lo conosciamo per quello che fa in campo, ma fuori, nella vita di tutti i giorni com’è? “Un bravo ragazzo, quando prendo un calciatore la prima cosa che faccio è istruirlo ed educarlo – ha sottolineato Lucescu – Chi sgarra con me, va via dallo Shakhtar”.

Non è l’unico talento che piace alla società nerazzurra, nella squadra ucraina c’è anche un certo Fernandinho: “I dirigenti dell’Inter vengono spesso a vedere le nostre partite, un loro osservatore ci ha seguiti in molte gare europee”. Le speranze sono minime, ormai son loro che comprano da noi i nostri migliori giovani: “Ripeto, noi non vogliamo vendere nessuno, tantopiù Willian, a meno che decida di andar via lui“. Una porticina resta aperta allora: “C’è la clausola…”, ha concluso Mircea Lucescu.

 

Raffaele Amato

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