Inter, bienvenido en Argentina

Lisandro Lopez in azione (Getty Images)

INTER BIENVENIDO EN ARGENTINA FUTURO GIOVANI PROMESSE / MILANO – Piaccia o no, ma è così. Il mercato italiano, quello dell’Inter in particolare, viaggia sull’asse Milano-Buenos Aires. Solo la prima tappa, poi ci si sposta un po’ più in là, in provincia: Sarandi, altra meta, un sobborgo della capitale del tango e del Dio del calcio, inutile fare il nome dell’onnipotente. Mercato, dicevamo. Saggio, forse. Oculato, per usare un termine tanto caro a Moratti e ai suoi compagni di tavolo e poltrona del calcio italiano. Frontiera difficile, il Sudamerica. Una giungla; procuratori, intermediari, faccendieri di ogni tipo, cartellini divisi in percentuali: un qualcosa a me e un qualcosa a te. Metà del presidente, metà dell’agente. Aspetta, c’è un piccola parte rimasta libera; no problem, diamola al padre del ragazzo. Un esercito di nomi, di talenti, sponsorizzati qua e là come dei prodotti da supermercato. Peschi bene o peschi male, non esiste un via di mezzo, nero o bianco. Ha pescato male, negli ultimi anni, la società nerazzurra: Jonathan, Alvarez, due nomi (non i soli) un programma. Ci ha visto giusto, invece, con Juan Jesus: mite, testa sulle spalle, sicuro che sia un brasiliano autentico? Incamminiamoci, lunga è la strada. Accantoniamo i sogni brasiliani, e il suo carnevale, chi non vorrebbe andarci un giorno.

Rituffiamoci in Argentina, bienvenido amigos! Anche qui, tra il popolo albicelsete, ci sono due calciatori che stuzzican più di altri le fantasie extraeuropee del patriarca Moratti e di Marco Branca, avvezzo ai viaggi intercontinentali, missione lì, missione là. A vuoto la più dispendiosa, se fosse andata in porto, per Lucas, in bianco, ma solo perché ancora non ci sono le firme su nulla, quelle per due ‘joven’ di belle speranze. Facundo Ferreyra (21 anni), da oggi ‘el implacable‘! perché ‘lo spietato’?, potreste obiettare: dribbling fulmineo, scatto bruciante e senso del gol alla Higuain. Non è un calciatore espectacular, incantevole agli occhi di voi tifosi, ma è, appunto, implacable, spietato in area di rigore. Tabellino timbrato per ben 11 volte in stagione, suvvia, in pratica il Velez ha vinto l’Inicial grazie ai suoi gol, tutti decisivi. Doppietta contro il San Lorenzo, tripletta all’Arsenal, ancora doble nella penultima in casa al cospetto dell’Union Santa Fe. Bomberito a basso costo, e a bassa pubblicità.

Difensore alto, abbastanza a modo, elegante nelle movenze, imprevedibile nelle giocate. Lisandro López, ‘la chalaca‘, la bicicletta o rovesciata: con tale prodezza, il nuevo defensor della nazionale argentina realizzò una delle sue marcature più estasianti nel campionato argentino, contro l’Olimpo nell’apertura 2011. Ventitré anni, vicino al metro e novanta: caratteristiche tecniche e fisiche da leader, un po’ di eccentricità, a volte guastante, distruttiva. Ma spesso unico astro da servire al tavolo degli osservatori europei. Il sogno è lo stesso per tutti, per Ferreyra e per López (valore vicino ai 5 milioni): il calcio europeo, il meglio per chi desideri guadagnare ben più di un operaio, vincere del resto è meno importante. Bienvenido en Argentina. Partendo da lontano, per costruire da vicino l’Inter del futuro.

 

Raffaele Amato

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