Inter, Studio Deloitte: 26 mln di euro in meno per il fatturato nerazzurro

Massimo Moratti (Getty Images)

INTER STUDIO DELOITTE FATTURATO / MILANO – Una classifica volta a stabilire i 20 club più ricchi del mondo in base ai bilanci dell’ultima stagione sportiva, studio effettuato per dar vita alla Football Money League 2013, che raggruppa tutte le società che dominano il panorama europeo riguardo il proprio fatturato. Indagine svolta dall’Istituto Deloitte, il quale ha messo in evidenza come tra le società italiane in netta ricrescita (Juventus ad esempio), ce ne sia una che sembra andare controcorrente: l’Inter del patron Massimo Moratti. Per l’Istituto i nerazzurri hanno chiuso la stagione con una perdita del fatturato pari a 26 mln di euro (185,9 i ricavi della stagione 2011/2012 contro i 211,4 relativi alla stagione 2010/2011) facendo balzare la società milanese al 12esimo posto. Con Real Madrid, Barcellona e Manchester United che comandano le prime posizioni, nella top 10 c’è posto per Milan (ottava posizione) e Juventus (decima posizione).

Una tendenza che potrebbe far scattare un campanello d’allarme in casa nerazzurra in vista, soprattutto, del tanto atteso Fair Play Finanziario, che permetterà alla società di spendere in base al proprio fatturato. Proprio sulla questione, attraverso il ‘Sole 24 ore’, ha espresso la propria opinione Dario Righetti, Partner Deloitte e responsabile per il Consumer Business: “Resto sempre dell’idea che il punto debole delle squadre italiane continua a essere la forte concentrazione dei ricavi derivanti dai diritti con i media rispetto a quelli della vendita di biglietti e da altre attività commerciali. Lo Juventus Stadium ne è la prova. Se i nostri club vogliono migliorare la loro posizione nella top 20 devono investire maggiormente in strategie idonee a incrementare anche i ricavi derivanti da fonti alternative ai diritti Media. Il peso medio degli ingressi da stadio delle italiane si aggira ancora al di sotto del 20% del totale dei ricavi del singolo club (solo la Juventus raggiunge il 16%), decisamente lontano dai livelli dei top 5 che superano il 20% (Chelsea 41%). In tempi di fair play finanziario, avere gli stadi pieni contribuisce a riequilibrare il peso delle entrate oggi troppo sbilanciate dalla parte dei ricavi dalla vendita dei diritti televisivi ma purtroppo con una media per partita nella stagione 2011/12 di 22.493 spettatori allo stadio, esattamente la metà della media del campionato tedesco, resta fanalino di coda”.

L.P

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