Inter, le giravolte di Stramaccioni

Andrea Stramaccioni (Getty Images)

INTER LE GIRAVOLTE DI STRAMACCIONI / MILANO – Tutto ebbe inizio dal rombo. Spalato, 2 agosto 2012: Hajduk-Inter 0-3, primo turno di qualificazione all’Europa League. Stramaccioni, non tenendo conto delle residue partite della stagione passata, si presentò così alla prima passerella della sua nuova Inter. Con Sneijder dietro le punte, Palacio e Milito, e con Cambiasso nel suo solito ruolo di perno davanti la difesa. Guarin e Zanetti, al centro della mediana, col colombiano assai più libero di muoversi e di attaccare gli spazi. Da allora, il giovane mister ha cambiato modulo tattico per ben sei volte. Finendo, oggi, per giocare con l’arroccato 3-4-1-2, in realtà un 5-3-2. In Europa League ha utilizzato anche il 4-3-3, nella fattispecie contro il Nefchi Baku. Sei giravolte frutto di insicurezze – ancora tante – e di emergenza: spesso è stato costretto a stravolgere le sue idee e gli undici partenza a causa dei continui problemi fisici dei suoi calciatori, un problema che l’Inter si porta dietro da anni, e che sarebbe in parte risolvibile con l’acquisto sul mercato di elementi non troppo in là con gli anni, come avvenuto di recente. 4-3-1-2, 3-4-2-1, 4-2-3-1, 4-3-3, 3-5-2 e 3-4-1-2: le sei giravolte di Stramaccioni. E’ ora di scegliere su quale schema tattico e su quali calciatori (un numero ristretto) puntare, per il presente e per il futuro.

 

Raffaele Amato

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