Inter, Zanetti: “A Firenze sconfitta amara: ecco i motivi della crisi”

Javier Zanetti (Getty Images)

INTER, PARLA JAVIER ZANETTI / MILANO – Non sa più vincere in trasferta l’Inter di Stramaccioni. Anche in casa annaspa, viaggiando finora tra mille difficoltà. L’ambiente nerazzurro spera, nell’immediato, di ritrovare armonia ed entusiasmo, una compattezza giusta per scacciare via le brutte prestazioni e i pessimi risultati degli ultimi mesi. Nel momento più difficile della stagione, a metterci la faccia, come sempre, è il capitano, Javier Zanetti. Tante parole, qualche sorriso e molti proclami, ma adesso non può fare altrimenti il numero 4 argentino: “È giusto che sia io a parlare dopo le sconfitte – ha dichiarato a ‘Undici’, programma ‘Mediaset’ (Inter.it) -. L’ho fatto appena sono arrivato, quando abbiamo attraversato momenti di grande difficoltà. Non bisogna mai nascondersi, occorre essere responsabili per andare avanti e per crescere perchè io sono convinto che questi brutti momenti ti aiutino a superare gli ostacoli. Con la Fiorentina non ci è mancata cattiveria, ma noi abbiamo fatto fatica ad avere la meglio – ha aggiunto Zanetti -. Sono ottimista per natura, ma dopo la gara di ieri c’era grande amarezza, non solo per il risultato, bensì per la prestazione fornita”.

BALODERBY – Domenica la gara verità, quella, forse, della svolta in positivo. Lo sperano i tifosi, lo ha ‘ordinato’ Moratti: “L’importante sarà arrivare nelle migliori condizioni fisiche e mentali a questa grandissima sfida”. Inter contro Milan, e Balotelli: “Insieme abbiamo vissuto un periodo molto intenso all’Inter. Adesso lui è dell’altra sponda: domenica lo saluterò senza nessun problema poi una volta iniziata la partita saremo semplici avversari“.

LE DUE SPERANZE – Il vecchio e il nuovo. Diego Milito e Mateo Kovacic: “Il ‘Principe’ l’ho sentito motivato, già con la testa pronta a ripartire – ha evidenziato il capitano nerazzurro – Anche lui ha avuto l’esperienza di suo fratello che è stato operato due volte al ginocchio, e anche quella di Walter Samuel: ma Diego non molla mai. Vuole tornare al più presto. Mateo invece ha solo 18 anni, avrà bisogno di tempo per crescere e conoscere il calcio italiano: ci darà una grande mano, ma non bisogna bruciarlo. Ha bisogno di tempo e fiducia per crescere. I giovani bisogna sostenerli soprattutto nei momenti di difficoltà”.

I MOTIVI DELLA CRISI – Sedici punti nelle ultime 14 giornate, dopo Torino l’Inter si è sciolta, smarrita: “Dobbiamo ritrovare certi equilibri che ci sono venuti a mancare. Noi siamo un gruppo nuovo, abbiamo cambiato tanto e per costruire qualcosa di importante ci vuole tempo. Sono percorsi che vanno affrontati con la consapevolezza di poter crescere e di poter arrivare in alto. Dobbiamo cercare di andare fino in fondo in tutte le competizioni nelle quali siamo impegnati. In campionato la classifica è molto corta. Abbiamo cambiato moduli, abbiamo provato la difesa a tre e abbiamo ottenuto dei buoni risultati, ora siamo tornati a quella a quattro”, ha concluso Javier Zanetti.

 

Raffaele Amato

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