Inter, considerazioni dalla Transilvania

Antonio Cassano (Getty Images)

INTER, CONSIDERAZIONI DALLA TRANSILVANIA / MILANO – A freddo è tutto più facile, a maggior ragione col senno di poi. Contestabili, garbatamente per non offendere nessuno, sono le scelte di Stramaccioni fatte appositamente per la gara col Cluj. Il tecnico nerazzurro, in previsione del derby, ha pensato bene di mandare in campo buona parte, per non dire tutti, dei cosiddetti titolari. Modo strano, o almeno un po’ sorprendente a poche ore dal derby, da quella che sarà, è inevitabile, una partita decisiva: più per il morale di Moratti e tifosi (e della squadra) che per la classifica, anche se un ulteriore passaggio a vuoto contro una diretta concorrente al terzo posto non farebbe altro che allontanare le possibilità di una qualificazione ai preliminari di Champions League. Stramaccioni, contro i rumeni, battuti all’andata 2-0, ha schierato tutto il ben di Dio a disposizione: avrebbe potuto, forse, visto che la qualificazione era praticamente in cassaforte, risparmiare almeno i più ‘anziani‘ del gruppo, per esempio Cambiasso e Zanetti, uno tra Palacio e Cassano – quest’ultimo ha giocato per tutti i novanta minuti – e  Fredy Guarin. Avrebbe potuto, facile ma non per forza sbagliato il ragionamento, utilizzare fin dal primo minuto Benassi, che aveva già debuttato in Europa League, e magari un altro dei giovani Primavera. Responsabilità pari a zero, invece, sull’infortunio di Ranocchia, ora a rischio derby: in panchina aveva solo Chivu come centrale arruolabile, ma le condizioni del rumeno, come prassi, non erano (e non saranno domenica) delle migliori. Una risposta a tutti questi  ‘condizionali’ la avremo soltanto domenica alle 22.30 circa. Per ora, soltanto ora, queste son solo considerazioni e chiacchiere da bar.

 

Raffaele Amato

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