Inter, l’orlo della crisi è vicino. Il prossimo anno sarà rivoluzione?

Massimo Moratti (Getty Images)

INTER SULL’ORLO DELLA CRISI RIVOLUZIONE / MILANO – “Un’idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione…”. Così nel lontanissimo 1957 Leo Longanesi, emiliano di nascita ma milanese d’adozione, riportava nella sua opera ‘La sua Signora’. Una frase che, ad oggi, sembra richiamare l’attuale situazione che si sta vivendo in casa Inter. L’idea che non trova posto a sedere è quella di un progetto ‘latitante’, di un progetto che avrebbe dovuto portare i nerazzurri ad un mix tra giovani, dal futuro interessante, e veterani in grado di dare esperienza a questa squadra. Un’idea che sembra essersi persa negli arrivi di Gargano, Mudingayi, Rocchi, Alvaro Pereira, Silvestre, Jonathan, Schelotto, e di Andreolli e Campagnaro per la prossima stagione. Un progetto naufragato, prima ancora di partire, che ha nella dirigenza, in primis, e nel tecnico i veri colpevoli.

Siena, Fiorentina, Tottenham e Bologna hanno mostrato tutti i limiti di questa Inter che, salvo miracoli, difficilmente riuscirà a centrare il vero obiettivo del terzo posto, e ancor di più ribaltare il risultato di Londra. Una stagione che potrebbe terminare in maniera fallimentare, ma soprattutto che potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione da parte di Moratti. Nonostante Marco Branca sia fiducioso riguardo il suo futuro, qualora Moratti decidesse in un restyling societario è chiaro come il primo a lasciare l’Inter sia proprio il mai amato (dai tifosi) dt. Di questo ne è sicuro il ‘Corriere dello Sport’ che, proprio alcuni giorni fa, aveva pubblicato un articolo riguardo la guerra di bande all’interno del club nerazzurro, tra le quali spicca proprio quella di Branca. I tifosi dell’Inter attendono, con ansia, di sapere cosa aspettarsi dal futuro, perché, giusto per scomodare un grande storico come Gramsci, “Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione…

Luigi Perruccio

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