Fair Play Finanziario, ecco cosa rischia l’Inter

Uefa

FAIR PLAY FINANZIARIO RISCHIO SANZIONE INTER / MILANO – Stringere la cinghia non è valso a nulla. Vero, almeno in parte. La società nerazzurra ha stretto i cordoni della borsa per ottemperare ai limiti imposti dal nascituro Fair Play Finanziario, voluto da Platini, presidente dell’Uefa, e battezzato da Ernesto Paolillo, ex direttore generale dell’Inter. I tagli alle spese, agli ingaggi, e così via, hanno leggermente ridotto il buco di bilancio del club di Moratti, che nel 2013 potrebbe chiudersi con una perdita complessiva di 90 milioni di euro. Ad affondare ulteriormente il coltello nella piaga ci ha pensato la squadra nella stagione scorsa: non raggiungendo il quarto posto in campionato ha disperso quei famosi 30 milioni di euro, che sarebbero arrivati nelle casse della ‘Beneamata’ grazie alla partecipazione alla Champions League.

Il Fair Play Finanziario (FPF) è un sistema normativo contabile che comporta 2 regole principali: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio e i debiti devono essere pagati puntualmente (fonte ‘sportmediaset’). Paolo Ciabattini, esperto di business legato al calcio ha così illustrato la situazione economica del club interista: “E’ partita da una perdita consolidata dopo le tasse di 216 milioni nel 2007 arrivando ad una di “soli” 77 milioni nel 2012. La stragrande maggioranza di questi 77 milioni saranno coperti dalla clausola che prevede che, solo in riferimento al bilancio 2012, possano essere dedotti i costi relativi agli stipendi dei calciatori i cui contratti sono stati siglati prima del 1 giugno 2010. Nel caso di contratti rinegoziati dopo questa data, verrà dedotta soltanto la parte di stipendio concordata prima del 01 giugno 2010. Secondo alcune indiscrezioni trapelate, la semestrale del 2103 evidenzierà già una perdita pari a 60 milioni di euro. Comprende gli incentivi all’esodo di Forlan e Julio Cesar, (quelli di Sneijder sono compresi nel secondo semestre), l’impatto dei mancati introiti dalla Champions (30 milioni circa) e le minori plusvalenze rispetto al 2012. Nel secondo semestre 2013, la cessione di Snejider dovrebbe comportare un risparmio di 5 milioni in termini di stipendi. Le cessioni di Livaja (4), Sneijder (2) e Coutinho (7,7) un totale di 14 milioni di euro di plusvalenze. Alcuni contratti rivisti porterebbero tra i 5/10 milioni di risparmio su base annua”.

A conti fatti, cosa rischia l’Inter? Non sarà esclusa dalle competizioni europee, probabilmente gli verrà comminata una sanzione.

 

R.A.

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