Inter, divorzio Moratti-Mancini: ecco la verità

Roberto Mancini (Getty Images)

INTER VERITA’ DIVORZIO MANCINI-MOURINHO / MILANO – “Avevo riconfermato pure Mancini? La situazione allora era diversa: fu Mancini che voleva mollare, poi ci ripensò ma era troppo tardi. Non accadrà lo stesso con Stramaccioni“, così Massimo Moratti sul divorzio con il tecnico di Jesi, attualmente alla guida del Manchester City, avvenuto al termine della stagione ‘scudettata’ 2007-2008. Ma, secondo informazioni raccolte già in passato, i fatti tra il patron nerazzurro e l’allenatore non andarono per nulla come superficialmente descritti. A Mancini, nell’inverno del 2007, giunsero voci di alcuni intensi contatti tra il suo presidente e José Mourinho, allora fresco di esonero dal Chelsea. Moratti, ben prima di dicembre, aveva già deciso di silurare il ‘Mancio’ per far posto allo ‘Special One’ – scelta poi super vincente -: l’intenzione del numero uno interista arrivò alle orecchie del mister interista, già alle prese con una stagione tribolata causa molteplici infortuni, su tutti quello di Ibrahimovic qualche mese più tardi (sostituito egregiamente dall’esordiente Balotelli), ‘sbottò’ all’indomani dell’eliminazione in Champions League con il Liverpool, “Dopo quattro anni alla guida dell’Inter è giunto il momento di cambiare: i prossimi saranno gli ultimi due mesi e mezzo sulla panchina nerazzurra. L’ho già comunicato alla società e alla squadra”. Le pesanti dichiarazioni rilasciate da Mancini – precisando: molto inopportune – furono poi aggiustate il giorno successivo con un comunicato ‘riparatore’.

Il 29 maggio l’ufficialità della brusca separazione, attraverso un altro comunicato assai crudo nei versi del manager italiano: “F.C. Internazionale ha comunicato al signor Roberto Mancini il suo esonero dall’incarico di allenatore responsabile della prima squadra – si legge nella nota – in particolare in ragione delle dichiarazioni rese dal tecnico all’esito dell’incontro Inter-Liverpool dello scorso 11 marzo 2008, di quanto ne è seguito, sino ai fatti più recentemente emersi nelle cronache giornalistiche“.

Moratti, oltre a giustificare l’esonero affibbiando tutte le colpe alle dichiarazioni rilasciate dal tecnico dopo la sconfitta in Champions, gettò anche del fango su Mancini, che proprio in quei giorni venne coinvolto, poi scagionato immediatamente, negli ‘impicci’ di un suo ‘presunto’ amico’, il sarto Domenico Brescia, indagato dalla procura antimafia di Milano per traffico di stupefacenti. “L’Inter abusa di vicende false e illecite – attaccò poi Mancini – Ansa.it – Ho dato incarico – scrisse – al mio legale di fiducia di tutelare la mia immagine in tutte le sedi competenti. Come allenatore ringrazio il presidente Massimo Moratti, Gabriele Oriali e tutto lo staff che mi ha sostenuto, la squadra e soprattutto tutti i tifosi nerazzurri che mi hanno accompagnato per quattro anni di grandi successi e indimenticabili emozioni e per la stima e gratitudine che continuano a manifestarmi”, concluse con stile. I due non si possono vedere!

Sabato 31 maggio ‘La Gazzetta dello Sport’ pubblicò in esclusiva la foto dell’incontro in quel di Londra tra Moratti, Mourinho e Paolillo. L’intesa tra il proprietario dell’Inter e il tecnico portoghese era già stata sancità molti mesi prima, tanto che alla conferenza stampa di presentazione l’attuale tecnico del Real Madrid si presentò con un arguto italiano: “Io non sono un pirla…”, disse. Già, ma nemmeno Mancini, lo (è) era…

 

Raffaele Amato

 

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