Inter, rivoluzione Thohir: il magnate e gli ‘interessi’ di Moratti

Moratti-Thohir

INTER THOHIR MORATTI / MILANO – Il chiacchierato incontro milanese tra Erick Thohir e Moratti – accompagnati da soci, avvocati e familiari -, andato in scena giovedì 25 luglio avrebbe potuto sancire la definitiva rottura della trattativa per l’acquisto-cessione dell’Inter. Il magnate indonesiano, faccia buffa e approccio simpatico ma non un fesso qualunque, avrebbe prospettato al numero uno nerazzurro un completo repulisti dell’attuale organigramma dirigenziale, nel caso in cui il club fosse passato sotto la sua gestione: una presa di posizione peraltro legittima – visto le proporzioni dell’investimento: 350 milioni per il 70 per cento delle quote -, ma che a quanto pare avrebbe enormemente infastidito il petroliere, il quale oltre al famoso ‘bene’ del suo club tiene assai anche e soprattutto al futuro dei suoi parenti e affini che spopolano all’interno della ‘Beneamata’. Thohir, poi, nel corso dell’incontro ha in un certo senso ‘ammorbidito‘ la sua posizione, concedendo – come scrivono i media nazionali -, nel caso acquistasse per davvero la maggioranza del club, la permanenza del figlio Angelomario nell’Inter che verrà, tra l’altro con un ruolo tutt’altro che secondario: vicepresidente. L’affare dovrebbe andare in porto – il cosiddetto “closing”, che coi cinesi non arrivò mai – entro fine agosto, se non addirittura nei primi giorni di settembre. Niente ultimatum fissato al 31 luglio, quindi. Ma guai a tirare troppo la corda, perché anche quella degli indonesiani potrebbe prima o poi spezzarsi.

 

 

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