Déjà vu: Parigi e Moratti cambiano la storia dell’Inter

Massimo Moratti (Inter.it)

PARIGI MORATTI INTER / MILANO – C’è sempre Parigi nella storia dell’Inter. C’è sempre Moratti, a Parigi, per scrivere la storia dell’Inter. 6 Maggio 1998, ‘Parc des Princes’, in finale di Coppa Uefa la squadra di Simoni e Ronaldo batte con un rotondo 3-0 la Lazio di Mancini ed Eriksson, permettendo al petroliere di conquistare il primo e il terz’ultimo trofeo internazionale da proprietario della ‘Beneamata’, acquistata il 18 febbraio 1995.  Dieci anni più tardi, 30 maggio 2008: si consuma nella città dell’amore il matrimonio tra Moratti e José Mourinho, l’allenatore portoghese che ventiquattro mesi dopo gli regalerà il secondo successo europeo, la tanto sognata Champions League, prima di tradirlo nella magica notte di Madrid, flirtando per poi consumare bottiglie di Champagne nella limousine di Florentino Pérez, il megalomane presidente del famoso Real.

Per arrivare a oggi, il  giorno – così pare – della epocale svolta. Cinque anni e quattro mesi dall’intesa con lo ‘Special One’, 18 settembre 2013: in una Parigi nuvolosa con possibilità di pioggia, il numero uno nerazzurro decide di tagliare il cordone ombelicale che lo lega al ‘Biscione’ da quasi diciannove anni, molti di più se si considera nel conteggio l’epopea del padre Angelo, durata tredici anni, dal 1955 al 1968. Cede l’Inter, dopo una stretta di mano sofferta e dolorosa, all’indonesiano Thohir, che dalla settimana prossima – e per chissà quanti anni – avrà l’onore e l’onere di migliorare, consolidare e riportare in gloria l’Fc Internazionale. Facendo, di tanto in tanto, un salto a Parigi. Non si sa mai…

 

Raffaele Amato

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