Inter, il ritorno di Icardi: Mazzarri e Thohir, bastone e carota

Icardi festeggiato da Nagatomo e Palacio (Getty Images)
Icardi festeggiato da Nagatomo e Palacio (Getty Images)

INTER ICARDI / MILANO – Un gol, decisivo ai fini della vittoria sulla Fiorentina, ha zittito tutti i critici, persino quelli che troppo spesso han fatto la morale sulla sua vita privata. Sabato è stato il giorno di Mauro Icardi, al primo centro del 2014, dopo le polemiche degli ultimi mesi scaturite dalla discussa relazione con Wanda Nara, ex moglie di Maxi Lopez, e al termine, forse, di un calvario fisico che ha messo in dubbio la bontà dell’operazione conclusa dall’Inter un anno fa.

Adesso Icardi deve trovare la giusta continuità, necessaria per convincere Mazzarri, che lo ha elogiato e poi criticato nelle interviste post Fiorentina-Inter (E’ forte, ma era in debito d’ossigeno già dieci minuti dopo il suo ingresso in campo”), a puntare su di lui anziché su Milito, che a giugno andrà via. La benedizione di Thohir era già arrivata giorni prima la sfida del ‘Franchi’, “mi piacerebbe vederlo in campo”, un’altra, sempre dal presidente, direttamente da Jakarta, successivamente alla marcatura: “E’ un killer”. Insomma, i presupposti per un rilancio ci sono tutti.

A gennaio lo ha chiesto il Monaco, club ricco e allo stesso tempo vigile sui migliori talenti del calcio mondiale. A giugno, chissà. Diciamo che il suo futuro in nerazzurro non è poi così certo. Dipende da lui. “Non c’è nient’altro da dire? Sono grandi coloro che nonostante vengano giudicati per essere come sono, non cambiano per compiacere nessuno”, twitta Icardi. Che ora dai cinguettii, è passato finalmente anche ai fatti.

R.A.

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