ESCLUSIVO Bisconti: “Inter-San Siro? Ora manca un progetto”. Poi ‘avvisa’ Thohir

Lo stadio 'Meazza'
Lo stadio ‘Meazza’

INTER STADIO ESCLUSIVO ASSESSORA BISCONTI / MILANO – A differenza del Milan, l’Inter vuole che il suo futuro stadio continui a essere il ‘Meazza’. Thohir vorrebbe la totale e unica gestione se non addirittura acquistare l’impianto, teatro delle partite dei nerazzurri dal 1927. Sabato scorso il patron indonesiano si è incontrato con i vertici del Comune di Milano per fare il punto della situazione, incontro al quale ha partecipato anche la dott.ssa Chiara Bisconti, Assessora per il benessere, la qualità della vita, lo sport e il tempo libero del capoluogo lombardo che ha risposto in esclusiva alle domande di Interlive.it.

Assessora, a che punto sono i lavori di riqualificazione e modernizzazione del ‘Meazza’ in vista della finale di Champions League?
“A ottimo punto. A fine campionato partirà la fase più impegnativa con il rifacimento della tribuna rossa. Il ‘Meazza’ sarà più moderno, scompariranno le panchine a bordo campo e giocatori e allenatori saranno inglobati nella tribuna. Come gli stadi inglesi e in Italia lo ‘Juventus Stadium’. Siamo fiduciosi di chiudere in tempo tutte le opere, compresi gli interventi sulla tibuna arancio e i servizi igienici al terzo anello”.

E’ vero che nell’incontro avvenuto sabato scorso, Thohir ha chiesto la gestione di San Siro a partire dalla stagione 2018-2019, cioè quando il Milan traslocherà (o almeno dovrebbe) nel suo nuovo impianto?
“L’Inter ha mostrato grande interesse verso il ‘Meazza’. Questo ci fa piacere perché vogliamo che San Siro resti vivo, si ammoderni, cresca, diventi sempre più bello. È uno stadio che ci invidiano tutti nel mondo. Lo visitano migliaia di turisti che arrivano da ogni parte del pianeta. È un’eccellenza. E vogliamo che resti tale. Quindi, ben vengano progetti di ammodernamento e che guardino al futuro. Vedremo cosa succederà. Al momento il Milan sembra concentrato sul Portello e quindi discutiamo di ‘San Siro’ con l’Inter ma finché non ci saranno progetti veri e propri, finché non partiranno i lavori, staremo a vedere. Quello che è certo è che difenderemo sempre lo stadio di San Siro”.

Il comune di Milano sarebbe disposto anche alla cessione di ‘San Siro’ all’Inter?
“Non siamo ancora entrati in questi dettagli, come è detto è presto. Se un domani anche il Milan ci ripensasse? Davvero è presto. Molti comuni utilizzano la formula della concessione a 99 anni. E’ una filosofia che mi piace perché mantiene la proprietà pubblica. E credo che sia importante che uno stadio resti patrimonio pubblico, di tutti.  Vedremo”.

La capienza di San Siro verrà ridotta a 50-60 mila posti, col terzo anello suddiviso tra negozi e ristoranti?
“L’idea di massima sembra quella ma ripeto, non esistono progetti sulla carta. Al momento solo suggestioni. Molto interessanti, ma suggestioni”.

Thohir ha manifestato interesse anche per l’area Trotto?
“San Siro vuol dire l’area trotto e anche tutta l’area che un tempo era occupata dal Palasport. È tutta la zona che viene interessata da nuovi progetti e non solo dalle suggestioni dell’Inter. Io vedo tutta quella zona come una vera città dello Sport, dove il Comune non solo avrà voce in capitolo ma anche progetti precisi. Verde, sport, uno spazio per tutta la famiglia”.

Quando ci sarà il prossimo incontro?
“Ci siamo aggiornati per aprile. Anche perché nel frattempo anche il Milan avrà le idee più chiare. Ma voglio dire a chi ci legge che San Siro resta un fiore all’occhiello di questa città e non sarà mai svenduto o deprezzato. Non da noi”.

Raffaele Amato

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