Calciopoli, la ‘tutela’ degli Agnelli

John Elkann
John Elkann

CALCIOPOLI JUVENTUS / MILANO – Metaforicamente parlando, Luciano Moggi era la “miglior prostituta del bordello”, per bordello si intende il calcio italiano. Con questo non vogliamo ‘assolvere’ nessuno, tantomeno chi – grazie solo alla prescrizione – è riuscito a ‘salvarsi’ dalla condanna ad associazione a delinquere in merito al processo Calciopoli. Prescrizione che non vuol dire assoluzione, anzi.

Secondo ‘Il Fatto Quotidiano’, che ha letto il dispositivo della Cassazione incrociandolo alle motivazioni delle sentenze di appello del processo Moggi (e altri) e del processo Giraudo (e altri), emerge chiaramente che tra il 2004 e il 2005 siano state certamente ‘combinate’ ben 13 partite di Serie A (Juventus-Lazio 2-1 del 5 dicembre2004; Fiorentina-Bologna 1-0 del 5 dicembre 2004; Reggina-Brescia 1-3 del 5 dicembre 2004; Bologna-Juventus 0-1 del 12 dicembre 2004; Cagliari-Juventus 1-1 del 16 gennaio 2005; Juventus-Udinese 2-1 del 13 febbraio 2005; Sampdoria-Reggina 3-2 del 20 febbraio 2005; Chievo-Lazio 0-1 del 20 febbraio 2005; Lazio-Parma 2-0 del 27 febbraio 2005; Roma-Juventus 1-2 del 5 marzo 2005; Milan-Chievo 1-0 del 20 aprile 2005; Chievo-Fiorentina 1-2 dell’8 maggio 2005; Lecce-Parma 3-3 del 29 maggio 2005) e una di B (Arezzo-Salernitana del 14 maggio 2005), grazie all’azione “consapevole” di 15 persone.

Tra queste tredici, ben cinque in favore della Juventus, che proprio Moggi rappresentava in quegli anni. Sottolineiamo rappresentava, parola che in questi giorni alcuni organi di stampa si sono dimenticati di utilizzare parlando di Calciopoli, facendo valere la tesi di un Moggi in azione solo per i propri interessi anziché anche, o soprattutto, per il club di cui era direttore generale. Quello stesso club che poi, al momento opportuno, lo ha tolto di mezzo.

Raffaele Amato

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