Calciopoli, il pm: “Condannare Moggi, diffamò Facchetti”. Domani la sentenza

Moggi scortato dalla polizia
Moggi scortato dalla polizia
MOGGI FACCHETTI PROCESSO / MILANO – Luciano Moggi, prosciolto per prescrizione dalla Cassazione lo scorso 24 marzo per il caso ‘Calciopoli’ – ricordiamo che l’ex dg della Juventus quindi non è stato assolto, anzi i reati sono stati confermati – è imputato nuovamente a Milano per la causa contro di lui intentata per diffamazioni nei confronti di Giacinto Facchetti, perché, nel corso della trasmissione tv  ‘Notti Magiche’ del 25 ottobre 2010, Luciano Moggi rivolgendosi a Javier Zanetti, allora capitano della squadra nerazzurra, aveva affermato: “Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora sono le telefonate del tuo ex presidente Facchetti che riguardano le griglie e la richiesta ad un arbitro (Bertini, ndr) di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari. Ci sono le telefonate intercettate di Facchetti, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali e anche i passaporti falsi e quindi stai zitto”.
Per tali affermazioni il pm di Milano Elio Ramondini ha chiesto una condanna a diecimila euro di multa per l’ex dg della Juventus Luciano Moggi. Secondo il pm, il soggetto ha usato contro Giacinto Facchetti una ‘strategia premeditata’. Poi l’accusa ha ricordato che anche se Moggi alla fine se l’è cavata con la prescrizione, nella sentenza è stata riconosciuta “Senza alcun dubbio la sussistenza dell’associazione” di cui Moggi faceva parte e la “Gravissima intrusione in ambito federale di soggetti ad esso estranei” come appunto Moggi che proprio perché appartenenti alla dirigenza di squadre di calcio non avrebbero dovuto tenere contatti così frequenti e di tenore così influenti.
Il pm ha ricordato come Moggi avesse consegnato al designatore arbitrale Paolo Bergamo delle SIM telefoniche estere per poter conversare al riparo da orecchi indiscreti. Ramondini ha accusato Luciano Moggi di avere riprodotto anche durante questo processo la ‘tecnica diffamatoria’ già manifestata nella intervista contro Facchetti, cercando di ‘mettere nel calderone’ anche l’ex presidente nerazzurro: “Così fan tutti: tutti colpevoli nessun colpevole”. Affermazioni che davanti alle telecamere Moggi avrebbe fatto con tono di sufficienza e provocatorio. Secondo il pm, il ‘sistema Moggi’ è già stato accertato dalla sentenza definitiva della Cassazione che ha riconosciuto l’associazione per delinquere, ma Moggi ha portato avanti negli anni una strategia difensiva, anche mediatica, per coinvolgere anche Facchetti ‘nel così fan tutti, con un tono di sufficienza e provocatorio’. Il pm, inoltre, ha sottolineato come anche in questo processo per diffamazione probabilmente scatterà la prescrizione prima di una sentenza definitiva. Il giudice Oscar Magi si pronuncerà domani 15 luglio alle 12 nell’aula 4 bis del tribunale di Milano.
Stefano Vimercati
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