Inter-Atalanta, Mancini: “Partiamo tutti alla pari”. E su Shaqiri si infastidisce

Roberto Mancini
Roberto Mancini

INTER-ATALANTA MANCINI / APPIANO GENTILE – La stagione 2015/2016 sta per cominciare e Roberto Mancini, tecnico dell’Inter, si presenta alle 16 in conferenza stampa ad Appiano Gentile per presentare la sfida di domani contro l’Atalanta. Per i nerazzurri sarà fondamentale cominciare il campionato con una vittoria, per quella che dovrà essere necessariamente la stagione del riscatto interista. Queste le parole del tecnico jesino in conferenza:

“Noi siamo l’Inter e dobbiamo partire con lo Scudetto come obiettivo, siamo coscienti di avere qualità e dobbiamo provarci. Il fatto che il mercato sia ancora aperto è una rottura di scatole, ma secondo me la squadra è già competitiva e nel precampionato abbiamo lavorato molto. Dipenderà da noi, da quello che saremo in grado di fare. Hernanes? Sta bene, questa settimana ha fatto tutto e domani decideremo se potrà giocare. Si dice che Juve e Roma siano più forti? Siamo tutti a zero punti ed è difficile capire cosa succederà, non vedrò perché dovremmo partire pensando di raccogliere il minimo. Partiamo come gli altri, cerchiamo di stare nel cerchio delle squadre più alte in classifica e poi vedremo”.

“Errori difensivi nella scorsa stagione? Non si può accusare soltanto i singoli, è successo con Ranocchia e Juan ma se si sbaglia si sbaglia tutti insieme. I nuovi difensori sono bravissimi ma hanno giocato insieme poche volte e non è detto che partano tutti titolari all’inizio. I giocatori devono avere tempo di ambientarsi e conoscere bene i nuovi compagni, è difficile dire quale reparto funziona meglio e quale peggio. Sicuramente abbiamo fatto un bel lavoro con la preparazione, il risultato delle amichevoli estive non ha importanza perchè si tratta di partite necessarie per arrivare pronti all’inizio della stagione, utili anche per lo staff per valutare strategie, tattiche o moduli. Il risultato per me non è mai stato un problema. Penso che attualmente noi, come tutte le altre, siamo appena al 60% della condizione”.

“Io non sono una garanzia di successo, l’unica garanzia sono i giocatori. Io sono tranquillo per quello che abbiamo fatto, conosco bene l’Inter e qui ho costruito una squadra che poi negli anni è andata a vincere tutto. Serviranno tempo e lavoro. Kovacic? Nessuno di noi avrebbe voluto cederlo, ma si è rivelato necessario, così come è successo per Shaqiri, un giocatore in cui credevamo e a cui auguro di fare un grande campionato in Inghilterra. Anche lui avrebbe meritato più tempo per ambientarsi perché era arrivato da poco e chiaramente non ha potuto far vedere il meglio di sé. Avevo chiesto nove acquisti? Scherzavo, vanno bene anche dieci o undici…”.

“Laterali in uscita? Sono tutti a disposizione e domani due di loro giocheranno. Montoya? Io non ho nessuna perplessità su Montoya, non ho mai detto niente in proposito e nessuno di noi ha un minimo dubbio nelle sue capacità. Come ho detto per altri giocatori, arriva da un campionato straniero e da una squadra fortissima che è il Barcellona. Chi dice queste cose non è molto informato. Mancanza di programmazione sul caso Shaqiri? Parlare è facile, ma a luglio dovevamo far cassa e se non abbiamo altre offerte per altri giocatori mica possiamo vendere le sedie di Appiano Gentile. Chi parla da fuori forse dovrebbe prima rifletterci su, questa è stata l’unica motivazione e comunque abbiamo guadagnato più soldi di quelli che avevamo speso, non avevamo comprato un brocco. Parliamo di un giocatore forte, ma ripeto, al momento era l’unica soluzione che avevamo”.

Alessandro Caltabiano

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