Inter-Carpi, Mancini: “Sfida pericolosa. Guarin-Ranocchia casi diversi, Lavezzi…”

Roberto Mancini ©Getty Images
Roberto Mancini ©Getty Images

INTER-CARPI MANCINI / APPIANO GENTILE – Dopo il ritorno alla vittoria in Coppa Italia, l’Inter punta al riscatto anche in campionato, contro un Carpi reduce da un momento piuttosto positivo. Pochi minuti fa, Roberto Mancini ha lasciato la sala stampa di Appiano Gentile dopo la consueta conferenza della vigilia, di cui Interlive.it offre la diretta testuale:

Commento finale sulla vicenda Sarri? No… (ride, ndr). E’ stato fatto un comunicato, non c’è più niente da dire. Guarin? Nell’ultima gara era in tribuna perché era pensieroso, ho preferito farlo riposare. Ieri si è allenato bene e dal mercato non ci sono novità, perciò credo che lo avrò a disposizione. Jovetic-Icardi? Importante vincere, non è importante che loro giochino insieme o no. Io sono sicuro che un’intesa si troverà, a volte ci vuole tempo e non sono molto preoccupato. Carpi? Partita pericolosa, ci si aspetta che sia facile ma bisogna ricordare che il Carpi ha battuto Udinese e Sampdoria e ha pareggiato con la Lazio. Noi dobbiamo tornare a vincere, ma per farlo bisogna restare concentrati e aggredire da subito la partita”.

“Ci sono tre partite in una settimana, perciò tutti avranno modo di giocare. Ci sono poi tante variabili che entrano in gioco, ma il fatto che un giocatore non sia in campo non influisce, non si perde la partita per un giocatore. In campo non ci sono mai state squadre superiori a noi nello scontro diretto, dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che siamo l’Inter e finora abbiamo meritato. Siamo stati in testa a lungo, purtroppo abbiamo fatto un passo falso dalla Lazio in poi, abbiamo commesso errori e abbiamo pagato, pur non meritando di perdere. Eto’o nell’Inter di Mourinho? Noi non abbiamo Eto’o, non ci sono campioni assoluti. Il sacrificio però lo fanno anche i nostri, abbiamo Perisic e Ljajic che sono bravi e che si stanno applicando”.

Touré? Non è il momento di parlare di questo. Lui sarà un grande giocatore ancora per diversi anni, perché nonostante l’età ha tanta fisicità e quindi continuerà ad alti livelli, ma al momento è impossibile. Melo? Già col Napoli era a disposizione, sta abbastanza bene anche psicologicamente, gli errori possono capitare ed è importante capire. Sta bene, è al cento per cento. Miranda? Ci sono diverse partite, è possibile che anche lui salti una partita, è anche diffidato. Se lascerei l’Inter per il Chelsea? No, queste son cose premature, al momento non c’è assolutamente niente e io sono concentrato sul raggiungimento del terzo posto. Poi, quando i contratti scadono… (ride, ndr)”.

Lavezzi? L’ho già inseguito a lungo in carriera, ora però la vedo difficile perché ha un contratto con il Psg. Per la prossima stagione però sarebbe l’ideale perché ha tanta esperienza ed è un attaccante moderno, veloce, che sa fare tutto. Sarebbe importante anche per i nostri giovani. Ranocchia? Se dovesse andar via cercheremo un’alternativa, a patto che sia un giocatore utile. Si parla tanto di Rolando perché è già stato qui, ma non credo che sia un’ipotesi percorribile al momento. Potremmo anche adattare D’Ambrosio, che ha fatto molto bene quando l’ho provato in quella posizione. Guarin? Ho un debole per lui, io spero che rimanga anche se non tutti la pensano come me. Se dovesse restare sarei contento, ma ci sono dei momenti in cui il calciatore capisce di non avere più stimoli e preferisce cambiare. Non so dire se andrà via, però posso dire che se resterà qui lo farà mettendoci il massimo impegno. Se andrà via, gli auguro tutto il bene del mondo perché è un grande ragazzo e un bravo calciatore”.

Dove si può migliorare? Abbiamo cambiato tanti giocatori e possiamo migliorare molto anche restando così, perché le squadre hanno bisogno di tempo per amalgamarsi. A volte per trovare l’intesa migliore bisogna passare attraverso un percorso comune, sconfitte, vittorie e via dicendo. Non c’è bisogno di comprare per forza, noi siamo anche molto giovani e con la giusta esperienza si può crescere tanto. Penso che ci sarebbero d’aiuto anche calciatori esperti che nonostante l’età possano trasmettere qualcosa alla squadra”.

Alessandro Caltabiano

Impostazioni privacy