Juventus-Inter 3-0, le pagelle: tutti insufficienti o quasi. Tagliavento compreso

Morata batte Handanovic dal dischetto (Getty Images)
Morata batte Handanovic dal dischetto (Getty Images)

JUVENTUS-INTER PAGELLE / TORINO – La Juventus annienta l’Inter tra le mura amiche dello ‘Stadium’. Nel primo tempo i bianconeri mettono le mani sul match grazie a un rigore inesistente realizzato da Morata, poi nella ripresa due errori (di Melo e Handanovic) e l’espulsione di Murillo favoriscono il dilagare degli uomini di Allegri, che chiudono la gara sul 3-0 (ancora Morata e Dybala).

INTER

Handanovic 5,5 Nel primo tempo non riesce ad opporsi al rigore di Morata, peraltro unica occasione bianconera in 45′. Nella ripresa incassa il secondo gol in modo altrettanto incolpevole, poi sul 3-0 ci mette del suo facendosi passare la palla sotto le gambe.
D’Ambrosio 5 Gioca a tutto campo ma va troppo spesso in difficoltà. In fase offensiva non trova mai spazi per offendere e non riesce a procurarseli. Dietro concede qualcosa, soprattutto nel finale a Morata. Non è al livello dei dirimpettai bianconeri, e si vede.
Miranda 5,5 Salterà la gara di ritorno per un’altro regalo di Tagliavento. Nel complesso però non è una bella serata, anche lui è costretto agli straordinari per arginare Morata, e sul 2-0 avrebbe potuto fare di più sul cross di Evra.
Murillo 5,5 Una partita riassumibile nei due episodi che gli costano l’espulsione. Difficile accusarlo del rigore regalato da Tagliavento alla Juventus, frutto di una simulazione di Cuadrado (va detto che in questo episodio, essendo “fallo” da ultimo uomo, fischiando il penalty l’arbitro avrebbe dovuto estrarre il rosso diretto). Il secondo giallo è invece netto e inevitabile. Periodo difficile per il colombiano.
Nagatomo 5 Volenteroso, spende ogni energia lottando fino alla fine. Il rigore dell’1-0 tuttavia nasce da una sua leggerezza, e non è la prima volta che succede.
Melo 6 Primo tempo sufficiente, in cui regge l’assalto dei bianconeri (tifoseria compresa) facendo girare la palla e cercando anche la conclusione. Gioca con tranquillità e personalità, a differenza dei suoi compagni. Il 2-0 bianconero nasce però da un suo tocco sciagurato, che di fatto regala il pallone a Morata.
> dal 64′ Brozovic 5,5 Sostituisce Melo nel momento peggiore, subito dopo il 2-0, e non riesce ad entrare in partita.
Medel 6 Non si risparmia fin dalle prime fasi, rimediando anche una ferita causata dai tacchetti di Chiellini. E’ una garanzia a livello tattico e atletico, anche se i suoi limiti in fase di impostazione rallentano il gioco nerazzurro.
Kondogbia 5 Si ritrova a gestire un’infinità di palloni ma non li gioca quasi mai in verticale. Talvolta è troppo molle e poco determinato di fronte ai pragmatici giocatori bianconeri.
Biabiany 5,5 Si propone spesso e volentieri sulla sua corsia, ma fa un po’ troppa confusione. Oggi non gli riesce niente. 
> dal 77′ Icardi sv
Jovetic 5,5 I suoi tentativi si scontrano con la passività dei suoi compagni prima che contro l’arcigna difesa bianconera. Come ‘falso nueve’ non si vede mai sottoporta, se non nel finale, quando sciupa un’occasione ghiotta per segnare almeno il 2-1 e rimandare il discorso qualificazione al ritorno.
Ljajic 5,5 Anche lui va insolitamente in difficoltà. Generoso dal punto di vista fisico, sbaglia però troppo spesso i tempi e nell’uno contro uno non riesce mai a prevalere. Poco prima dell’1-0 bianconero spreca un’occasione evitando di calciare in porta, un delitto, conoscendo la sua bravura.
> dall’80’ Juan Jesus sv

Mancini 4,5 L’Inter tutta grinta e carattere della prima metà di campionato, intravista anche nel quarto di finale giocato a Napoli, si perde nella serata più importante. I nerazzurri disputano un primo tempo sufficiente, interpretando bene il match contro una Juventus incapace di tirare in porta se non su rigore. Nella ripresa, tuttavia, la squadra di Mancini perde concentrazione e personalità e affonda di fronte alla marea bianconera, mostrandosi senza idee ed incapace di costruire occasioni da gol. Partita in parte compromessa dall’arbitraggio, ma non è una scusante né per Mancini, che dovrà trovare al più presto la soluzione (e magari anche un nuovo centrocampista), né per i calciatori, quest’oggi indecorosamente privi di mordente, proprio di fronte a quella che dovrebbe essere la rivale più odiata di sempre.

JUVENTUS 

Neto 6 Quasi inoperoso.
Caceres 6,5 Non lascia alcuno spazio a Jovetic.
Bonucci 6 Sempre molto preciso.
Chiellini 6 Gioca in maniera essenziale, sfruttando fisico ed esperienza.
Cuadrado 6,5 Si fa prendere solo quando vuole (tre-quattro simulazioni senza un solo giallo).
> dal 90′ Padoin sv
Pogba 6,5 Gestisce il pallone e non calcia mai verso Handanovic.
Marchisio 6,5 Ottimo in entrambe le fasi.
Asamoah 6,5 Domina nella sua zona di competenza.
Evra 6 Molto attivo anche in fase offensiva.
Mandzukic 5,5 Non si rende mai pericoloso.
> dal 76′ Dybala 6 Entra e segna, aiutato da Handanovic.
Morata 7 Segna due gol approfittando degli episodi.

Allegri 6,5 La Juventus nel complesso si dimostra nettamente superiore rispetto all’Inter. Il gioco dei bianconeri è più fluido e brillante e il tecnico ha i giocatori giusti al posto giusto, a differenza di Mancini. La sua squadra interpreta bene la partita, poi, se ci si mette anche Tagliavento…

Arbitro Tagliavento e assistenti 4 La Juve chiede un rigore per fallo di mano di Medel, rigore che potrebbe starci, se tale episodio non nascesse da un fallo non fischiato su Handanovic. Mancano almeno due gialli per simulazione a Cuadrado, che invece, su un’altra mezza simulazione, ottiene il rigore dell’1-0. Che non sia rigore si capisce chiaramente anche dall’atteggiamento del colombiano, che in generale cade più o meno ad ogni pallone toccato. Allucinante il cartellino giallo a Miranda, specie se paragonato ad altri interventi dei bianconeri che non vengono sanzionati (fa sensazione il mancato giallo a Morata, autore di una trattenuta sullo stesso Miranda: l’arbitro concede il vantaggio e poi non ammonisce). Dopo altre decisioni discutibili ai danni dei nerazzurri (nel finale ammonito Kondogbia per fallo simile a quello di Morata su Miranda), Tagliavento espelle – questa volta in maniera ineccepibile – Murillo.

Alessandro Caltabiano

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