Lazio-Inter, Mancini: “Voto basso, sono esigente. Il Leicester…”

Mancini-Inter
Mancini in conferenza stampa ©Getty Images

LAZIO INTER MANCINI / APPIANO GENTILE – Alla vigilia di Lazio-Inter, Mancini sta per parlare in conferenza stampa. Diretta testuale su Interlive.it.

“Tutti i giocatori hanno dato il massimo impegno, dal primo giorno a oggi. Su questo non posso dire niente, poi in queste tre partite dobbiamo giocare e vincere e non pensare a chi andrà riconfermato. Banega? È un giocatore del Siviglia, non mi sembra il caso di parlarne. Il giocatore lo conosco molto bene ed è fortissimo, ma è un giocatore del Siviglia. Trattenere i big? Io voglio che la squadra migliori di anno in anno. Non so come lo si farà, quali saranno le scelte, ma l’Inter è una grande squadra e deve migliorare di anno in anno”.

“La Juventus è in vantaggio, chiaramente. Ha lavorato bene a livello di dirigenza, ha uno stadio, che sicuramente le porta diversi punti, ha una rosa di giocatori fortissimi e ha il margine per lavorare per tranquillità. Sarà sicuramente in vantaggio anche l’anno prossimo. Rimpianti? Voi giornalisti parlate di stagione disastrosa ma i tifosi dell’Inter devono sapere che non è così. Siamo al quarto posto dietro tre squadre più attrezzate di noi, senza contare la Fiorentina che all’inizio della stagione era in vantaggio perché aveva una squadra già abituata a giocare insieme da più tempo e Sousa ha mantenuto lo stesso tipo di gioco. Per venti giornate siamo stati in testa alla classifica e voi siete riusciti a criticarci pure perché vincevamo 1-0. Non so se raggiungeremo l’obiettivo, io le mie responsabilità me le sono prese perché voglio portare l’Inter in Champions League, la mia idea era di vincere o di arrivare terzo. Sono molto esigente con me stesso. Però a mente fredda, analizzando tutto, devo dire che la stagione non è negativa perché abbiamo costruito una buona base con investimenti anche importanti“.

“Non so dire che giocatori arriveranno dal mercato. Ci sono tante situazioni che vanno valutate, non si può tracciare un identikit adesso. Certamente però dovranno essere giocatori che ci diano qualcosa. Puntare sui giovani? Noi abbiamo il problema del Fair Play Finanziario, in altri tempi si potevano fare più investimenti perché si spendeva di più. Poi va anche detto che non tutti i giovani sono pronti per giocare all’Inter, uno può anche fare molto bene in una squadra di medio livello e poi sentire il peso della maglia o dello stadio di ‘San Siro’. Telles e Ljajic? Sono due giocatori che hanno ottime qualità tecniche, sono giovani e possono migliorare tantissimo”.

Poi, a conferenza terminata, Mancini prende la parola mostrando grande stile: “Vorrei soltanto due cose. Dedico un pensiero al Crotone che è arrivato in Serie A, queste son le cose belle del calcio e gli faccio tanti complimenti per la prima volta. E anche a Simone Inzaghi, che domani sarà sulla panchina della Lazio. È stato un mio compagno di squadra, poi è stato un mio giocatore, e io sono felice che sia l’allenatore della Lazio, mi fa molto piacere”. Impossibile, a questo punto, non fargli una domanda sul Leicester di Ranieri: “Io penso che ormai sia fatta, ma non vorrei portargli jella. Altro che intitolargli soltanto una via, dovrebbero fare di più (sorride, ndr). Penso che abbia fatto qualcosa di straordinario, in Premier League è possibile, in Italia no. In Inghilterra i moduli non contano più di tanto, giocano tutti in modo simile, e Ranieri ha trovato un anno in cui dei giocatori sconosciuti hanno fatto una grandissima stagione. È successo anche al Blackburn e al Nottingham Forest, che negli anni Settanta venne su dalla Championship e vinse campionato e due Coppe dei Campioni. Son contento che succeda al Leicester, dove io ho giocato per un mese (chiuse lì la carriera nel 2001, ndr), ma soprattutto per Ranieri, che è italiano e si merita questa grande soddisfazione”. Chiusura dedicata a Ljajic: “Ieri si era ripreso, oggi però ha avuto una ricaduta, dobbiamo capire se può giocare”.

Alessandro Caltabiano

Impostazioni privacy