Alla scoperta di Stevan Zhang: “Mio padre pensa solo all’Inter”

Jindong e Steven Zhang (Getty Images)

INTER ZHANG / E’ l’uomo forte di Suning, quindi dell’Inter. Steven Zhang, figlio del boss Jindong è ormai da qualche mese presenza fissa a Milano, nella sede di corso Vittorio Emanuele e alla Pinetina. Ha preso casa nella ricca zona Brera, nonostante abbia solo venticinque anni – che compierà mercoledì prossimo, giorno della sfida con la Lazio, l’ultima di Serie A prima della sosta natalizia – dimostra già di saper tenere il ponte di comando di una società complessa come quella nerazzurra. Come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, dopo il liceo negli Stati Uniti, in Pennsylvania, terminato a pieni voti, Steven si è laureato in Scienza dell’Economia alla Whartoon School. Al termine delle prestigiose esperienze in Morgan Stanley e Jp Morgan, il ragazzo è tornato a Nanchino per diventare una sorta di ministro degli esteri di Suning, colosso che il padre ha fondato ventisei anni fa partendo da un semplice negozio di elettrodomestici. Parla benissimo l’inglese e ha cominciato a studiare l’italiano. Persona piacevole, curiosa di conoscere tutto sul mondo Inter e il calcio italiano. Ama la cotoletta, il risotto alla milanese e le auto sportive.

“Mio padre pensa solo all’Inter”

Suo padre Jindong si fida di Steven, dal quale vuole sapere tutto sull’Inter: “Mio padre mi chiama tutti i giorni alle cinque-sei del mattino. L’Inter è tutto ciò che gli interessa ora – ha raccontato durante la cena di Natale -. Mi telefona per chiedermi di Icardi, Gabigol. E io: papà, sono tuo figlio, non mi chiedi come sto? E lui ok ma l’Inter? Quello che fa mio padre lo fa da tifoso. E sono milioni. Rappresentiamo la speranza e il mezzo con cui esaudire i loro desideri. Gli occhi dei tifosi dell’Inter e non solo sono su di noi”.

R.A.

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