INTER FACCHETTI JR / MILANO – ‘Se no che gente saremmo’, spesso il buon Giacinto Facchetti ripeteva questa frase, a sottolineare che quando si dice una cosa quella rimane. Una frase che diventa un racconto, presentato e scritto dal figlio dello storico capitano nerazzurro, Gianfelice Facchetti. Una figura che aleggia da quando il ‘Cipe’ mise il piede dentro quella società e che, nonostante la sua scomparsa, vive sempre dentro gli interisti. Moratti, Tronchetti Provera, Paolillo, Bedy Moratti, Toldo,Cordoba e Riccardo Ferri, tutti insieme per ricordare Facchetti. “Giacinto ci emoziona sempre – dichiara un commosso Massimo Moratti, parole riportate da ‘La Gazzetta dello Sport’ – , erano belli lui e mio padre”. Gianfelice Facchetti ringrazia tutti e risponde così alle ultime critiche sul ‘Cipe’: “Nel gergo dei detenuti si dice ‘montare una bici su qualcuno’ quando si dicono falsità su qualcuno per isolarlo. A mio padre volevano mettere su la bici, ma mancava la catena e le ruote erano bucate”.
Luigi Perruccio
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