INTER, MOTIVI E SOLUZIONE CRISI / MILANO – Parlare di crisi dopo appena tre partite ufficiali può sembrare esagerato. Ma se si pensa che l’Inter non perdeva le prime tre gare della stagione dal 1920/21 e si analizzano le prestazioni offerte dai nerazzurri specialmente contro Palermo e Trabzonspor è difficile trovare un’altra definizione per il momento che sta attraversando attualmente la ‘Beneamata’. Tanti i motivi che hanno portato a questa situazione:
CONDIZIONE FISICA – Anzitutto la condizione fisica imbarazzante dei giocatori dell’Inter. Eravamo abituati a vedere il Genoa di Gasperini che correva ininterrottamente per 90 minuti, giocando a ritmi frenitici, mentre questa Inter passeggia in mezzo al campo. Il tecnico di Grugliasco ha svolto il ritiro di Pinzolo con una squadra e ora si trova ad allenarne una quasi completamente diversa. La vecchia guardia, da Zanetti a Stankovic a Cambiasso, non può più reggere il ritmo di una partita ogni tre giorni.
MERCATO – Il mercato nerazzurro è stato, giustamente, incentrato sulla necessità di ringiovanire una rosa forte ma che ha un’età media troppo alta. Tuttavia i nuovi acquisti, Alvarez e Jonathan in testa, sembrano avere le potenzialità per diventare buoni giocatori ma non sono all’altezza dei titolari. Eccezion fatta per Sneijder, manca qualità a centrocampo e se dovesse arrivare Kucka a gennaio le cose non cambierebbero.
CONFUSIONE – I casi Eto’o e Sneijder di mercato, l’errore nell’inserimento di Forlan nella lista Champions, le discussioni ed il cambio di modulo: tre indizi che provano inequivocabilmente che in casa Inter regna la confusione. Dal presidente Moratti al tecnico Gasperini passando per i dirigenti Branca e Ausilio tutti hanno le proprie responsabilità.
MOTIVAZIONI – Lo scorso anno si parlava di calo di motivazioni dopo la conquista del Triplete. All’inizio di questa stagione sono stati tanti i proclami (finora disattesi) di fame di vittorie che però latita come dimostra la sconfitta in Champions coi turchi: l’Inter ha avuto un paio di fiammate alla mezzora del primo e del secondo tempo in una partita che, vista anche la brutta figura col Palermo, andava giocata e vinta con rabbia e determinazione contro un’avversario che probabilmente faticherebbe a fare punti nella serie B italiana.
SOLUZIONE – Il cambio di modulo dimostra che non si esce da questo brutto momento in un batter d’occhio nè esistono formule magiche che possano fare miracoli. Ci vorrà tempo e pazienza (elementi storicamente quasi sconosciuti per l’Inter); ci vorrà coesione nello spogliatoio e nella società; ma soprattutto ci vorrà una vittoria convincente che riporti ottimismo ed entusiasmo.
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