MERCATO INTER ETO’O / MILANO – Aveva lasciato Milano con qualche rimpianto, perché la scelta non era di quelle alle quali si può dire di no. Lo stesso Samuel Eto’o affermava che è da ipocriti non ammettere che con quei 20 mln di euro a stagione, messi sul piatto dall’Anzhi, rifiutare l’offerta del club russo era quasi impossibile. Forse un po presto per il Re Leone , abbracciare una nuova cultura calcistica, ancora un po distante dalle realtà europee che da anni sono sul tetto del mondo. Che non ce ne voglia male l’Anzhi, squadre del calibro di Real Madrid, Barcellona ed Inter, big nelle quali Samuel ha giocato, rappresentano l’aspirazione professionale di ogni giocatore. Chissà se per aspirazione, o come dicono perché Eto’o sia innamorato di Milano, o quant’altro, di fatto nella mente del camerunense è balenata l’idea di un clamoroso ritorno, in prestito, all’Inter. Dalla Russia dicono ‘Impossibile’, Moratti si dimostra sorpreso, mentre l’agente del giocatore , entusiasta, ammette ‘perché no?’. Tra stupore ed entusiasmo si cominciano a dare i numeri, in senso di cifre, così come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, secondo cui per il possibile passaggio di Eto’o in prestito, l’Inter dovrebbe versare 6 mln di euro all’Anzhi. Tutto qui? Non proprio. Di sicuro il club di corso Vittorio Emanuele dovrebbe stipulare una polizza assicurativa che tuteli il camerunense in caso di infortunio. Insomma tra cifre e numeri c’è già chi sogna le nuove gesta del Re Leone e chi invece storce il naso per un ritorno che metterebbe in discussione le gerarchie di un reparto avanzato che stenta a decollare. Se Eto’o tornasse, sarebbe chiara la posizione del bomber africano che diventerebbe titolare inamovibile dell’undici di Ranieri. E Forlan, Zarate, Milito, Pazzini e Castaignos? Sarebbero chiamati a giocarsi una maglia come spalla del camerunense. Senza considerare le dolci parole di stima di Samuel per Giampaolo Pazzini, ricordando che, invece, con Milito ha vinto tutto il possibile. Tra chi sogna e chi storce il naso c’è chi invece spera di rivestire quella maglia, che non potrà più assicurargli il suo numero nove. E’ febbre Eto’o a Milano.
Luigi Perruccio
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