INTER, GASPERINI SU MORATTI / MILANO – E’ un Gian Piero Gasperini amareggiato quello che torna a parlare, a ‘Controcampo’, della breve avventura sulla panchina dell’Inter, chiusasi il 21 settembre scorso: “Bisognava avere la convinzione di voler percorrere la mia strada, nel momento in cui mi cercano per portarmi sulla panchina dell’Inter poi bisogna essere convinti che le mie idee vadano supportate e difese. Invece ho avuto la sensazione che tra me e la società ci fossero concezioni di calcio molto lontane. Ero convinto che con questa squadra si sarebbe potuto fare un buon lavoro”.
Tema centrale il mercato estivo ed in particolare la cessione di Samuel Eto’o: “Non è andata come si pensava, ci sono state delle difficoltà e io non pensavo andasse via Eto’o, avevo immaginato un attacco formato dal camerunese, Pazzini e Palacio, non ho preteso Sanchez, Tevez o Lavezzi. La cosa grave era far credere che il problema fosse la difesa a tre e che sarebbe bastato mettere i giocatori al loro posto per risolvere i problemi. Questa è stata anche una mancanza di rispetto verso la mia persona. Ancora prima di cominciare il campionato la società e il presidente mi avevano già delegittimato. Si parla spesso di progetto ma in realtà il progetto non c’è mai stato“. Parole che pesano come un macigno e che, sicuramente, non faranno piacere al presidente Massimo Moratti.
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