RINASCITA INTER PROGETTO ALLENATORE/ MILANO – In questi giorni non si fa altro che parlare di allenatori, dibattito da sempre in primo piano in casa Inter. Il destino di Ranieri sembra – a meno di clamorosi e impensabili colpi di scena – destinato a essere lontano dalla squadra nerazzurra, perlomeno a partire da giugno. Sulla sua successione si sono fatti e si fanno tuttora tanti nomi, da Guardiola a Blanc, passando a Mazzarri e Capello, per finire a Montella e Villas Boas. Quest’ultimo sembrerebbe essere il principale candidato alla panchina nerazzurra, complice anche il divorzio di alcuni giorni fa dal Chelsea di Roman Abramovich: dal portoghese o da qualsiasi altro tecnico dovrà necessariamente partire l’anno zero dell’Inter. La rivoluzione o rifondazione dovrà avere inizio a prescindere da chi si siederà sulla panchina – come? – attraverso una programmazione societaria e tecnica, con un progetto chiaro e deciso. Una strategia ben definita che dovrà riportare la ‘Beneamata’ nell’élite del calcio italiano, ancor prima che in quello europeo: fiducia massima in un’idea di squadra e sull’allenatore che la guiderà: gli errori del passato e la troppa confusione dovranno essere accantonati per ridare un’identità nuova a una rosa in lunga parte sfinita dai successi degli ultimi anni.
E’ solo da un progetto solido che la ricostruzione potrà avere i migliori effetti, un punto di partenza necessario – chiesto a gran voce anche dai tifosi – che di fondamentale importanza fu per il ciclo di Mancini e poi di Mourinho: la società e in primis Massimo Moratti, dovranno ritrovare quel giusto equilibrio interno che ha permesso ai vari Cambiasso e Zanetti di arrivare sul tetto più alto del mondo, quell’equilibrio perso il giorno dopo la fantastica notte di Madrid, che ha portato a un immobilismo cagionevole per la squadra, apice negativo raggiunto con i quattro cambi alla guida tecnica, da Benitez a Leonardo, passando per Gasperini e Ranieri. Un tourbillon inconcepibile che ha generato la situazione a dir poco allarmante di questa stagione. Convinzione nelle scelte, tecnico-tattiche e di mercato, tutti requisiti indispensabili che la società dovrà trovare prima di andare a scegliere l’allenatore: Villas Boas o altri, il nome di chi guiderà l’Inter nel futuro sarà indubbiamente importante, ma senza le componenti sopraelencate a settembre ci si potrebbe trovare a discutere di un altro caso Gasperini, come dire ‘a tutto c’è un limite’.
Raffaele Amato
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