INTER RIVOLUZIONE MORATTI STRAMACCIONI / MILANO – Sorrisi… e una parlantina diretta che non annoia, e che probabilmente non annoierà nemmeno i giocatori dell’Inter: questo è quel che ha suscitato ieri Stramaccioni nella conferenza di presentazione alla stampa. Un modo di presentarsi semplice ma deciso, quel fare che ha probabilmente stregato Moratti, il quale gli ha affidato una Ferrari arruginita e malandata dopo le tante battaglie – vinte – di questi ultimi anni. Questa svolta era quella di cui aveva necessariamente bisogno l’Inter, il presidente e tutto l’ambiente nerazzurro, a cominciare dai giocatori, che da adesso in poi non avranno più alcun alibi, come fatto intendere dallo stesso patron nelle sue dichiarazioni. Stramaccioni, a prima impressione, può essere la grande novità per il futuro, il vento che cambia: a lui nessuno chiederà di stravincere fin da subito, ma di metterci qualcosa di suo, quel qualcosa che i suoi predecessori – nel post triplete – non sono riusciti, per demeriti, a trasmettere alla squadra, quel plus che contraddistingue il normale dal grande. Tattiche e schemi: sarà 4-2-3-1, 4-3-3, poco importa, ciò che conta è che ci sia la scossa, non solo per queste ultime nove giornate, ma per l’anno che verrà. Le novità dovrà portarle anche lo stesso Moratti, il quale dovrà in tutto e per tutto appoggiare il tecnico 36enne, trasformando un semplice rapporto lavorativo in un’unione totale, fondamentale per poter raggiungere ogni traguardo. Se si raggiunerà un binomio perfetto… Moratti-Stramaccioni… allora l’Inter tornerà, pian piano, a essere una squadra vincente, altrimenti si corre il rischio che questo nuovo percorso sia solo un fuoco di paglia, una scelta dettata solo dall’istinto e non dalla volontà di inizare un progetto serio e diverso da quelli passati.
Raffaele Amato
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