A proposito di ricordi, impossibile non tornare con la mente alla stagione del Triplete: “Abbraccio ancora oggi la Champions, mi sono fatto fare una riproduzione… E’ il momento più bello per un sudamericano che viene in Europa, poi erano tanti anni che l’Inter la voleva vincerla. Non è stata bella solo la finale, nella quale eravamo carichi da una settimana, per aver vinto lo scudetto da poco. Stupenda anche la semifinale col Barcellona in cui io segnai, cosa non facile per un terzino, ma devo dire che i nostri splendidi tifosi ci sono sempre vicini sin dagli ottavi contro il Chelsea. Di quella stagione ricordo anche la partita col Siena: prima della gara feci una scommessa con Mourinho e la vinsi io facendo una doppietta… Rido sempre? Il mister ogni tanto mi dice che devo ridere di meno, ma anche ai miei compagni lo fanno e gli piace vedermi contento e allegro di fare il mio lavoro. Nello spogliatoio vado d’accordo con tutti, mi piace fare amicizia e fare gruppo. Felipe? Mio figlio gioca già a calcio ma non può essere mio erede: lui è mancino!”.
M.R.
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