INTER ERRORI EVIDENTI DI STRAMACCIONI / MILANO – Il pareggio contro il Cagliari – squadra già in clima vacanziero – è più vicino a una sconfitta che a una vittoria. Stramaccioni, già si intravedeva dai convocati, ha continuato sulla scia del suo predecessore Ranieri, affidandosi completamente a quei giocatori che in trenta e oltre giornate di campionato, hanno a dir poco deluso. Anzi, c’è da dire, che il giovane tecnico ha rafforzato la lunga autostrada costruita in pochi mesi dall’ex allenatore, aggiungendo qualche vecchio in più a discapito di qualche giovane in meno. Incomprensibile la scelta di preferire il caro Cordoba, per la panchina, ai giovani Faraoni e Juan Jesus (lo vedremo mai in campo?). Preferire il colombiano, che ormai è da mesi che studia da dirigente, alla freschezza atletica e motivazionale dei due baby difensori, è una decisione difficile da comprendere. Passiamo ai dati sul campo: Strama contro i sardi ha riproposto il buon 4-3-3, uno degli schemi migliori per poter coprire tutte le zone del campo. Questo schema, più degli altri, ha necessità di corsa e brillantezza sulle corsie esterne, sia quelle della difesa a quattro, sia per quanto riguarda le due punte poste ai lati dell’attaccante centrale. Ma capitan Zanetti, a quasi 39 anni, non può reggere i forti ritmi di un esterno di difesa, chiamato a proteggere la linea a quattro, oltreché ad aiutare la squadra nella fase offensiva, quella che solitamente dovrebbe essere composta da cross dal fondo o sovrapposizioni per creare la superiorità numerica. Discorso simile per Forlan: l’uruguagio è in carenza di ossigeno da dopo la Coppa America 2011, tra l’altro giocata alla grande. El Cacha è ormai un lontano parente del giocatore ammirato per anni e anni. Passando alla fascia opposta le cose non cambiano, con Chivu e Zarate, ossia due elementi che ormai non rientrano più nei piani futuri del club.
Note stonate arrivano anche dal centrocampo, per il quale sono riaffiorati i noti e vecchi problemi: tralasciando la presenza di Guarin – il colombiano è ancora lontanissimo da una condizione accettabile – appaiono fuori luogo la scelta di voler puntare, due partite su due, su Stankovic – con Poli in panchina – e su Cambiasso, anche se quest’ultimo può e potrà ancora essere utile alla causa nerazzurra. Errori che vanno controcorrente con il tanto acclamato arrivo di Strama: venendo dal tanto elogiato, giustamente, settore giovanile, il mister avrebbe, e potrebbe ancora, dovuto inserire i quattro-cinque migliori giovani della sua vincente Primavera. La storia ‘rischiano di bruciarsi’ non sta a galla: servono forze fresche all’Inter, soprattutto in quei ruoli dove manca brillantezza e voglia di fare. L’obiettivo Champions League era ed è un’utopia, allora tanto vale provare a creare qualcosa di diverso, che sia, almeno per quest’ultimo mese, non condizionato dal risultato.
Raffaele Amato
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