INTER, LA STORIA DI MATTIA DESTRO / MILANO – La gara contro l’Inter di stasera sarà un’ulteriore banco di prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, per Mattia Destro, l’occasione per mostrare alla società nerazzurra tutte le sue qualità, nettamente superiori a quelle preventivate dai dirigenti interisti, che nell’estate del 2010 lo lasciarono partire verso Genova. L’attaccante, nato ad Ascoli Piceno 21 anni fa, ha raggiunto il massimo splendore in questa stagione, grazie alla guida meticolosa e severa di Giuseppe Sannino, tecnico della squadra toscana. Mattia è cresciuto sotto tutti gli aspetti: dal punto di vista tattico, vista la facilità mostrata nel giocare da prima o da seconda punta, con Calaiò o Larrondo al suo fianco. Dal punto di vista tecnico si può tranquillamente affermare che il ragazzo ha trovato la quadratura del cerchio, diventando – con ancora ampi margini di miglioramento – un attaccante completo, con un gran fiuto del gol, bello o brutto che sia, alla Inzaghi per capirci meglio, o alla Ibrahimovic (veniva definito erede dello svedese quando era nella Primavera dell’Inter, ndr), quello che da solo vale il prezzo del biglietto. Il giovane attaccante rappresenta ora il presente e il futuro del calcio italiano, quel calcio che troppo presto dimentica e troppo in fretta ti fa diventare re: da scarto a stella del prossimo mercato estivo. I tifosi nerazzurri sperano di rivederlo nell’Inter già dalla prossima stagione, chissà se Moratti li accontenterà…
Raffaele Amato
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