INTER RANIERI SU DESTRO MORATTI STRAMACCIONI / ROMA – Claudio Ranieri è sempre stato un uomo garbato e a modo, nonché un buon allenatore, seppur nella sua lunga carriera non ha mai alzato al cielo grandissimi trofei.
MOTTA, INFORTUNI e SNEIJDER – Il tecnico romano, ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’, ha parlato della sua breve esperienza sulla panchina dell’Inter, costellata da qualche vittoria e da molte sconfitte: “Il mio sbaglio più grande fu quando accettai, senza dire niente, la cessione di Motta al Paris Saint Germain. L’italo-brasiliano garantiva equilibrio alla squadra – ha confidato Ranieri – Non mi opposi perché capii la situazione economica particolare che stava attraversando la società”. Tanti i problemi che dovette affrontare il testaccino durante la sua avventura in nerazzurro: “Con la società mi trovavo bene, con tutti, da Moratti a Branca, fino ai dottori. Ci furono molti infortuni, quello di Alvarez, o quello di Sneijder – ha dichiarato – L’olandese era uno che pretendeva molto da se stesso e dalla squadra. Con il tempo però, ha capito che deve mettersi a disposizione dei propri compagni, non viceversa”.
DESTRO, MORATTI e STRAMACCIONI – Il rapporto con il presidente nerazzurro era intenso e cordiale, c’era stima da entrambe le parti: “Io e lui ci siamo lasciati bene. Quando mi esonerò era dispiaciuto, purtroppo sono capitato in un momento particolare, in un’annata negativa. Troppi errori dei singoli, vedi quello di Chivu e Lucio nelle due sfide decisive contro il Marsiglia“. C’è tanta amarezza anche per quello che ‘non’ è stato fatto nel mercato di gennaio: “Moratti mi disse che voleva prendere Tevez – ha sottolineato Ranieri – io risposi ‘presidente, lasci stare l’argentino e riporti a casa Destro‘”. Dopo di lui, ci fu l’arrivo del giovane Stramaccioni, tecnico emergente proveniente dalla Primavera nerazzurra: “E’ prematuro dare un giudizio su di lui – il pensiero del testaccino – La prossima stagione stabilirà la sua bravura“. Proprio Strama, alla vigilia del derby, disse che nel suo modo di intendere il calcio, l’Inter non avrebbe potuto ripetere la gara d’andata (giocata in maniera difensiva, ndr), vinta per 1-0 grazie al gol di Milito: “Ognuno vede e pensa il calcio a proprio modo. In quel preciso momento solo giocando in quella maniera avremmo potuto battere i rossoneri. I fatti mi dietero ragione”, ha concluso Ranieri.
Raffaele Amato
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