INTER RUBRICA LO SAPEVATE CHE JAVIER ZANETTI / MILANO â Un grande campione dentro e fuori dal campo. Un giocatore unico nel suo genere, leale, sportivo, onesto con i suoi compagni e con i suoi avversari. A Milano, dovrebbero dedicargli una statua. Forte, fiero, inimitabile. Un nome e un cognome: Javier Zanetti. Il capitano lo conosciamo tutti, grazie alla sua tenacia e alla sua professionalitĂ gioca ancora. Alla veneranda etĂ di 38 anni. Anzi, ne compirĂ 39 il 10 agosto prossimo. In campo, le sue gambe non smettono mai di correre. CosĂŹ come i suoi capelli, fermi. Non si spostano di un millimetro, neanche con il vento o con la pioggia. Zanetti è il capitano che tutti vorrebbero.
Sempre sorridente, anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Non tutti sanno però, o forse se lo immagino, che il jolly argentino è un gran romanticone. Lo ha confidato sua moglie: âAma farmi molte sorprese. Poi, ogni 23 del mese mi regala dei fiori. Eâ il giorno del nostro matrimonio. In qualunque posto del mondo si trovi, riesce sempre a farmeli recapitareâ. Uomo elegante e di gran classe, Javier. Con sua moglie Paula Della Fuento è convolato a nozze nel dicembre del 1999. In Argentina il âsĂŹâ tra i due giovani sposi â allâepoca il capitano aveva 26 anni â Festa fino allâalba, con balli di ogni tipo. Divertimento nel momento giusto. Giusto per non farsi mancare niente. Dalla loro storia dâamore sono nati tre figli: Tomas è il terzogenito, concepito il 9 maggio scorso. Poi ci sono Ignacio, tre anni, e Sol, sei. Un tridente mica da ridere. Dâaltronde, cosa aspettarsi da uno che la mattina del matrimonio è andato a fare jogging per tenersi in allenamento. Super, particolare.
Zanetti però non ha solo pregi. Anzi. Di lui, si dice che sia molto pignolo. Preciso, meticoloso, forse troppo. Un orologio svizzero, un uomo dâaltri tempi. Altri difetti? La cucina non fa per lui. Niente di niente. Ebbene sĂŹ, il âcapitano tra i fornelliâ non sarĂ mai un format televisivo. Non è portato: troppa calma, troppa riflessione per uno abituato sempre a stare in movimento. Ed è proprio per questo che, quando ha voglia di Asado chiama in raccolta i suoi amici nonchĂŠ compagni di squadra argentini. âWalter vieni da me stasera. Mi raccomando, avvisa anche Cuchu e il Principeâ. Questa, la classica telefonata prima della grande abbuffata a casa Zanetti. Una volta smessi i panni di giocatore, Javier ha solo voglia di godersi la vita. Mangiare, e scherzare con i suoi amici di vecchia data. Non solo carne argentina, ma anche risotto e cotoletta alla milanese. Esclusivamente alla milanese.
Il ritorno in campo si avvicina, dal ritiro di Pinzolo alle prime gare ufficiali dei primi giorni di agosto. Qualche rito scaramantico prima di calcare il terreno di gioco? âSegno della croce e un poâ di acqua santa sulle scarpetteâ. GiĂ , qualche benedizione ci vorrebbe allâInter, in vista soprattutto della prossima stagione. Javier Zanetti e sua moglie Paula, al di lĂ di tutto, dimostrano innanzitutto come sia importante fare del bene. Chi può, deve. Ecco spiegato, la creazione della Fondazione âPupiâ. Aiutare chi è meno fortunato, sostenere i bambini poveri dellâArgentina. Farli studiare, darli da mangiare. E perchĂŠ no, aiutarli a coltivare un sogno. Diventare calciatori. Con lâaiuto di Zanetti tutto è possibile.
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Raffaele Amato
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