INTER, RILANCIO FUTURO PROGETTO / MILANO – L’anno prossimo sarà l’anno zero. Quante volte abbiamo sentito dire o abbiamo letto questa frase. Che poi, è la palese verità. Se non è anno zero, poco ci manca. Alcuni giocatori sono partiti, altri lo faranno. Nuovi arrivi ci sono stati, due argentini, uno sloveno e un belga-congolese. I nomi li sappiamo, inutile starli a elencare. Al di là, però, degli acquisti estivi, il futuro dell’Inter, o meglio, il rilancio della squadra nerazzurra poggerà le fondamenta su tre giocatori in particolare. Un giovane, un giovanissimo e un ultratrentaduenne. Un trio discusso e amato allo stesso tempo, una certezza e due punti interrogativi. Diego Milito, Andrea Ranocchia e Philippe Coutinho. Il Principe, 33 anni compiuti lo scorso giugno, è il cavallo di razza di Andrea Stramaccioni. Se sta bene, l’Inter gira. Altrimenti. Ventisei centri nella scorsa stagione, quella dei tre allenatori e delle debacle di Roma e Novara. Un’annata fallimentare per i nerazzurri, meno per l’argentino, seppur il suo fisico e il suo scatto non siano più quelli di un tempo. E’ insostituibile, forse il miglior centravanti del campionato italiano, soprattutto dopo la partenza di Ibrahimovic per Parigi.
Ovvio che, quel giovane-adulto di Strama dovrà centellinare il minutaggio di Diego, per evitare ricadute dolorose dal punto di vista degli infortuni. Non si vive, però, di solo Principe. Ecco perché, il ritorno a un palcoscenico importante da parte di Ranocchia sarà fondamentale per il futuro sportivo della folle e stravagante Beneamata. Ventiquattro anni, speranza del calcio nostrano fino a un anno e mezzo fa, per poi sparire nella fitta nebbia di Milano. Quella c’è ma non si vede, diceva Totò. C’era e c’è Ranocchia. Fino a un mese fa in pochi credevano in una sua conferma nella capitale della moda. Invece tutto è rimasto come prima. D’altronde, Moratti per lui ha investito circa 18 milioni di euro, mica noccioline. Stramaccioni avrà il compito di ripristinare le preziose e importanti qualità del difensore, che dovrà dimenticare in fretta gli spettri negativi di qualche mese fa. Magari facendo gioco sull’esperienza di Walter Samuel e sull’addio-assenza di Lucio, finito in una squadra rivale dalle strisce bianco e nere. Milito e Ranocchia, il puzzle è quasi completato.
L’ultimo in (dis)ordine è Philippe Coutinho, nuova stella dell’Inter morattiana, quella del bilancio in attivo e del monte ingaggi in linea con le entrate (fa sempre bene pensare in positivo!). Il brasiliano è tornato con le pile cariche, con meno riccioli in testa e con una determinazione straordinaria. Quando ci metti voglia, grinta e passione l’impossibile diventa possibile. Il piccolo trequartista è come se fosse un acquisto nuovo di zecca. Con Sneijder vicino potrà compiere ulteriori passi in avanti, sempre se l’olandese avrà voglia di passargli la palla una volta tanto. Le carte da giocare non mancano. Il rilancio parte da loro. Un’Inter così, piace.
Raffaele Amato
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