INTER, CAMALEONTE STRAMA E LE QUATTRO VARIABILI TATTICHE / MILANO – Cambiare idea o quantomeno adattarla a un contesto specifico è sinonimo di intelligenza. Di intelligenza ha parlato ieri Massimo Moratti, aggettivo utilizzato per descrivere il tipo di partita giocata dalla sua Inter col Torino. Intelligenza e intelligente è il suo tecnico, Andrea Stramaccioni. Che ha ridisegnato per l’occasione un undici completamente diverso rispetto allo scacco matto subito contro la Roma del coerente e idealista Zeman. Non nei giocatori, almeno completamente, bensì nel modulo: passando dal 4-3-1-2 al più coperto 4-4-1-1. Schema riavvoltosi su se stesso nel corso della gara, con il passaggio alla difesa a 3 e a un centrocampo ancor più colmo. Lasciando il solo Milito davanti, con Sneijder più vicino alla mediana che al Principe. Insomma, in quindici giorni Strama ha attuato una vera e propria rivoluzione.
Ed è proprio per questo che appare giusto usare la parola “intelligenza”. Cambiare tanto per far qualcosa non serve a nulla, ma cambiare per migliorare le cose vuol dir tanto. Significa che le capacità del tecnico nerazzurro vanno al di là delle ragionevoli previsioni. L’Inter vista in campo a Torino ha cambiato pelle – come un camaleonte – perché davanti a sé vi era un avversario temibile per velocità e tipo di gioco. Pericoloso per una squadra spesso lenta e prevedibile, soprattutto in casa, oltre che molto vulnerabile. Strama ha voluto e saputo chiudere la saracinesca, mettendo in campo un undici compatto, corto. Coprendo le corsie laterali grazie all’inserimento di ben 4 esterni e di un duo di centrocampo tutto corsa e muscoli. Senza dimenticare, le imponenti prestazioni di Ranocchia e Juan Jesus. Certo, la fortuna ha aiutato. In particolare a sbloccare la partita, il gol di Milito la sta a simboleggiare.
Ma la ‘maledetta’ (fortuna) è sempre pronta ad aiutare gli audaci, quelli bravi. Assetto e modulo che potrebbero cambiare, nuovamente, già contro il Rubin Kazan. Perché la partita si giocherà in casa, dove fino ad ora l’Inter non ha mai vinto. Contro i russi, forse, Strama tornerà allo schema con due punte davanti col trequartista dietro. Forse. O riadatterà le sue idee in base all’avversario. Inter camaleonte, quindi. Come lo erano quelle di Mancini e Mourinho. Entrambe, alla fine vincenti.
Raffaele Amato
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