INTER, ANALISI DI UN ASPIRANTE CAMPIONE / MILANO – Vogliamo esagerare? Ma sì, dai. Poi, mica tanto. A chi non è piaciuta la prestazione di Juan Jesus contro il Torino? A qualche sprovveduto, o a qualche occasionale di calcio e divano. A tutti, o quasi, i novanta minuti del giovane brasiliano hanno sorpreso in positivo. Meglio di così non poteva esordire, dal primo minuto nel massimo campionato italiano. Preciso, attento, mai un contrasto sbagliato. Eppure, l’avversario non era così scarso. Bianchi è un buon attaccante, un cliente scomodo per ogni difensore. Ma, zitto zitto, il ragazzone di Belo Horizonte ha scardinato e preso a spallate mostri divenuti sacri nel pacchetto arretrato dell’Inter. Samuel, Chivu. Seppur, entrambi infortunati. Non esageriamo, quindi. Ma perché non dovremmo? Vincere domenica sera è stato fondamentale per la squadra di Stramaccioni, che in una sola serata ha generato un campione provetto.
Un aspirante top. Sperando che non si monti la testa con il passar del tempo e con l’aumentare degli elogi. Questa estate veniva considerato una semplice meteora, oggi invece l’esatto opposto. Frutto del suo duro lavoro, almeno crediamo. Di una volontà ben precisa: conquistarsi un posto nell’élite del calcio. Italiano e mondiale. A piccoli passi, giorno dopo giorno. L’aspirante campione è alto, robusto. Non molto veloce, ma duro da superare. Signore e signori, ecco a voi il difensore del futuro.
Raffaele Amato
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