INTER, INTERVISTA ALVARO PEREIRA / MILANO – Deludente fino ad ora, ma è giusto aspettarlo ancora un po’. L’ambientamento a una nuova realtà, a un campionato diverso da quello portoghese, dove fino all’anno scorso vestiva la maglia del Porto. Difficile dare un giudizio netto, chiaro, su Alvaro Pereira. Poche le partite giocate, spezzoni per lo più. La speranza, di tifosi e società, è che con il passare dei mesi, l’esterno uruguagio riesca a tornare ai livelli di un paio di stagioni fa, quando sulle sue tracce, fu vicino all’acquisto, vi era il Chelsea di Roman Abramovich: “Tatticamente, il campionato italiano è molto più complicato rispetto agli altri – ha dichiarato Pereira ai microfoni di ‘Inter Channel’ – In serie A, le partite e le avversarie sono quasi tutte impegnative allo stesso livello”. Prestazioni negative, ma anche tanta e ancora fiducia: “La società, l’ambiente e l’allenatore confidano tutti in me, questo per me è davvero importante. Noi calciatori abbiamo delle responsabilità nei confronti dei tifosi: vincere è l’unica cosa che conta”. Detto bene, dipende cosa, però: “Allo scudetto io ci credo e nello spogliatoio ci crede tutto il gruppo”. A proposito di gruppo, Pereira svela: “Con Zanetti c’è un feeling particolare, io e lui stiamo sempre insieme, sono molto legato anche a Gargano e Guarin“. Fughiamo, una volta per tutte, i dubbi sul ruolo: “Ho giocato da terzino in Portogallo, ma preferirei, conoscendo le mie caratteristiche, agire un po’ più in alto. Ovviamente, spetterà al mister decidere dove farmi giocare”, ha concluso Pereira.
Raffaele Amato
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