INTER-PARMA DONADONI / PARMA – Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia, ai danni del Varese, vigilia di campionato per Donadoni che, domani sera,andrà a far visita, con il suo Parma, all’Inter di Walter Mazzarri. Il tecnico degli emiliani, in conferenza stampa, predica attenzione, dopo gli ultimi risultati avuti dalla sua formazione: “La gara di martedì sera è stata importante per noi per passare il turno. Poi partite di questo tipo sono sempre una lama a doppio taglio: facendo giocare diversi giocatori che hanno giocato poco fin qui da un lato è positivo perchè dai loro minutaggio, dall’altro ci si espone facilmente a critiche perchè se la gara va male possono dire che l’hai snobbata. In questi giorni per esempio non ho visto l’atteggiamento giusto. Questo mi rammarica e non mancherò di dirlo alla squadra. Non voglio che un risultato positivo sia metabolizzato in modo sbagliato. Andiamo ad affrontare un match difficile e delicato contro un avversario prestigioso che arriva da risultati che possono non averlo soddisfatto pienamente e questo è sempre fonte di reazione e di carica ulteriore. Quindi noi, vista la superiore caratura tecnica complessiva dell’Inter, dovremo metterci più determinazione e volontà di loro. Una squadra forte, con carattere, non si accontenta e vuole sempre fare qualcosa in più di quello che ha già fatto. A San Siro essere “bellini e bravini” non sarà sufficiente, di questo dobbiamo avere consapevolezza. Parma schierato con il 4-3-3? Una possibilità, ma non c’è nel nostro caso un modulo che prevale su un altro. Come ho sempre detto conta la volontà e la determinazione di sapersi adattare e di interpretare la soluzione scelta”. Infine su Cassano: “Ha fatto quel che è lecito aspettarsi. Sono infortuni che possono capitare, io mi sono rotto il naso tre volte, una alla vigilia di un campionato europeo. Lui ci tiene molto a essere in campo, è in un buon momento di forma e può essere da traino ai compagni. L’importante è che gare come queste non vengano viste e presentate come partite di rivincita personale o di gruppo ma per noi solo come confronti contro avversari di grande livello”.
Luigi Perruccio
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