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Mazzarri: “Inter oltre le aspettative. Napoli grande grazie a me”

Walter Mazzarri (Inter.it)

INTER MAZZARRI / MILANO – Da Moratti ai problemi che sta attraversando la sua Inter. Dagli obiettivi futuri al Napoli, club che ha allenato fino al maggio scorso e che domenica affronterà da avversario allo stadio ‘San Paolo’. Tutto Mazzarri al ‘Corriere della Sera: “Occorre parlare chiaro alla gente, dirle che nel calcio di oggi, con poche risorse, ci vuole più pazienza. Ai tifosi bisognerebbe chiedere di appoggiare in toto un piano di rinnovamento“.

GAVETTA PER L’INTER – “Se uno parte da zero o da sottozero e arriva all’Inter, dopo aver fatto tutte le categorie in 12 anni di carriera, può dire che partire dal basso rappresenta un vantaggio. Ho un bagaglio di esperienze che pochi hanno e che mi è servito quando sono arrivato in alto. Detto senza che nessuno si offenda. Ho cominciato da preparatore anche dei portieri e conosco anche le logiche dei magazzinieri; so come vivono o come parlano con i giocatori. Venendo all’Inter, alla squadra, il primo obiettivo era quello di rivalutare il gruppo, partendo non tanto dal 9° posto, ma dai 19 punti del girone di ritorno. Il gruppo che mi è stato consegnato era più o meno lo stesso e se si tiene conto oggettivamente di certi parametri, siamo andati oltre le aspettative, indipendentemente dalle ultime tre partite che abbiamo pareggiato. I ragazzi mi hanno dato subito risposte eccezionali. Ora devo capire la flessione che abbiamo avuto e rendermi conto del tipo di reazione che avrà questa squadra, sotto una responsabilità grossa, perché la maglia dell’Inter pesa. Ora abbiamo il Napoli e il Milan per chiudere il 2013, poi Lazio e Chievo per chiudere l’andata. Diamoci appuntamento a metà gennaio e capiremo meglio quanto vale la squadra”.

NAPOLI GRANDE GRAZIE A ME – “A Napoli siamo partiti dal 15° posto del 4 ottobre 2009 e siamo arrivati al secondo posto del maggio 2013, con in mezzo la vittoria della Coppa Italia. Ecco che cosa è successo a livello economico, nei punti e nel prestigio del club. Il Napoli non era considerato prima accanto a Inter, Milan e Juventus. In quattro anni si sono fatte cose straordinarie. Un esempio? Le plusvalenze. Ne cito due: Lavezzi e Cavani“. E Zuniga portato a livelli super? “Lui è il giocatore che ho valorizzato di più. Veniva dal Siena e all’inizio il San Paolo lo fischiava e con lui fischiava Paolo Cannavaro, che è diventato il capitano”.

CAMBIO DI PROPRIETA’ – Non sapevo e nemmeno mi immaginavo lo stravolgimento ai vertici del club. Quando ho incontrato il presidente Moratti, per la prima volta, il mio unico pensiero era la voglia di allenare l’Inter, di accettare la sfida. Non gli ho mai chiesto nulla di questo argomento. Credo di avergli detto solo: quando ci sarà qualche cambiamento, me lo dirà. Il mio dovere era ed è quello di portare il più in alto possibile la squadra che ho a disposizione. Quando sono stato informato della situazione, ho detto alla squadra: io sono l’allenatore e il mio dovere è allenare. Voi siete i giocatori, avete firmato per la società Inter, noi dobbiamo fare il nostro dovere a prescindere da chi sia il presidente. Ho chiesto a tutti di isolarsi per pensare al gioco. Poi dentro alle teste di ognuno non ci sono e qualcuno può anche aver avvertito questo cambio”.

I TIFOSI – “Gli interisti mi sembrano molto competenti. Hanno percepito il momento che stava attraversando la società. Penso che l’arrivo di un allenatore esperto abbia rappresentato una sicurezza. Al di là dei pareggi, credo che la gente abbia visto cose belle”.

GLI OBIETTIVI – Dove può arrivare l’Inter? Il rapporto è fra la squadra che ho preso e quello che questa squadra farà. Cambio la domanda per andare sempre allo stesso punto: come si può fare calcio senza le risorse di prima? Ci vuole un po’ di pazienza, occorre parlare chiaro alla gente, chiedere ai tifosi di appoggiare un piano di rinnovamento. Si tratta di un anno zero. Dei giovani bisogna capirne il valore, per questo è importante cercarli e farli crescere”.

 

Raffaele Amato

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Raffaele Amato

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