CALCIOMERCATO INTER MORATTI / MILANO – Da Angelo a Massimo, per finire, forse, ad Angelomario. La dinastia Moratti era ed è tutt’ora simbolo dell’Inter, anche se il patron del club adesso è un imprenditore che viene da molto lontano. Ma con Thohir, nuovo azionista di maggioranza dal 15 novembre scorso, ‘Mao’ (per gli amici e i giornalisti ‘amici’) ha uno splendido rapporto, paritario, cordiale e sincero. Quasi fraterno. Presidente e vice, da entrambi è partito il nuovo corso della Beneamata, tra difficoltà economiche e tecniche, eppure con molto entusiasmo: “Erick si spende tantissimo per capire, soprattutto le cose che conosce meno: ci si butta proprio a capofitto, per colmare i suoi vuoti. Ma si può essere stakanovisti anche in punta di piedi, per questo la sua filosofia, più che parola d’ordine, è quella che abbiamo scelto insieme: evolversi rispettando il passato – spiega Angelomario Moratti ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Spesso mi dice, ‘We work together’, lavoriamo insieme. E ogni tanto mi chiama brother. A volte anche sir”.
L’Era interista si poggia su un allenatore diverso, esperto e concreto: Walter Mazzarri: “E’ totalmente focalizzato su quello che fa. Questo ci ha convinto a progettare con lui un ciclo che possa durare più a lungo possibile”. Il mister ripete spesso che l’Inter è all’anno zero… “Rispetto a qualche anno fa, l’obiettivo è essere competitivi senza dover pensare per forza allo scudetto. Però parlare di anno zero può essere fuorviante: puntare in alto è un dovere, anche per motivare nel modo giusto la squadra, e sono sicuro che lui lo faccia. Ma è un dovere anche parlare chiaramente ai tifosi: l’aspettativa è tornare ai nostri livelli, ma con tempi e una progettualità diversa, che dunque abbia uno sviluppo negli anni e non a breve termine. E per esigere pazienza, bisogna comunicare in modo chiaro: questo è quello che ha chiesto Mazzarri”.
E’ raggiungibile l’obiettivo terzo posto? “Ce la possiamo fare: l’Inter deve volare alto. Fondamentale è averla come aspirazione, ed è un’aspirazione legittima: se poi, ma solo poi, non dovessimo arrivarci, non sarà una condanna per nessuno“. Ma se Guarin va al Chelsea… : “Per il mercato rispondono gli uomini mercato, e vale anche per Lavezzi, Lamela e tutti quelli di cui si parla in questi giorni. Io Guarin lo vedo come un potenziale grande giocatore, che deve capire la responsabilità di caricarsi i compagni sulle spalle, come ha fatto a Napoli e nel derby. E’ importante che la squadra segua l’allenatore e che l’allenatore confidi nei giocatori che ha: è su queste basi che verranno fatte le prossime scelte di mercato”.
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