FAIR PLAY FINANZIARIO UEFA INTER INFANTINO / MILANO – Sarebbero 76 i club europei sotto osservazione Uefa, che tra aprile e giugno rischiano sanzioni. Tra i club italiani, figurano l’Inter ed il Milan. A rivelarlo è ‘La Gazzetta dello Sport’, secondo cui le loro posizioni non sono comunque gravi. A Nyon non verranno valutate soltanto le cifre (leggi deficit di bilancio), ma anche il comportamento, cioè la buona o cattiva volontà degli ultimi anni, da quando i club sono stati avvisati. Ebbene Inter e Milan hanno cominciato a spendere meno, anche se questo non basterebbe del tutto. Proprio sulla questione è Gianni Infantino, segretario generale dell’Uefa, a dire la sua: “Le italiane pensano troppo a tagliare i costi e poco ad aumentare gli utili. Se Londra può permettersi 6 squadre in Premier con un fatturato sui 2 miliardi, perché Milano deve limitarsi a 2 squadre e meno di 500 milioni? La tv conta per il 48% e per un verso è un buon segno. Vuole dire che c’è mercato, che il calcio interessa. Ma stadi, marketing e il resto…”
Intanto le scadenze sembrano avvicinarsi sempre di più. Sono, infatti, al lavoro i due organi di giustizia del fair play: gli investigatori (i Pm) e i giudicanti (i giudici). Dei 237 club sotto osservazione (quelli delle coppe) 161 sono a posto. Ora cosa succederà? Questi club (tra cui Milan e Inter) dovranno dare, entro il 17 marzo, informazioni sul bilancio 2013 e sulle prospettive 2014. A fine aprile i Pm prenderanno le prime decisioni: archiviare il caso, patteggiare, imporre sanzioni minori o rinviare a giudizio all’organo giudicante. E qui cominciano i guai. A metà giugno i giudici emetteranno le prime sentenze, che potranno essere appellate al Tas (le cui decisioni arriveranno entro metà agosto). L’obiettivo è, naturalmente, fare in tempo per l’inizio del 2014-15: perché, tra le punizioni, potrebbero esserci anche penalizzazioni o addirittura espulsioni dalle coppe. Chissà se si arriverà a tanto, ma non è un mistero che, dal Psg al City, ci siano club che spendono ben più di quanto guadagnano. E che magari s’inventano mega contratti di sponsor retroattivi per far quadrare i conti.
L.P
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