INTER, ROLANDO MAZZARRI / MILANO – Rolando si racconta dentro e fuori dal campo in una lunga intervista rilasciata a ‘Sportweek’. Interlive.it vi riporta i passaggi salienti:
“Lo scorso anno al Napoli giocavo poco perché ero fermo da sei mesi. Dopo cinque anni al Porto avevo voglia di una nuova esperienza, l’ho fatto presente ai dirigenti e per tutta risposta mi sono trovato ai margini della squadra. Fino al 31 gennaio, quando mi sono trasferito al Napoli, in campionato avevo messo insieme cinque minuti appena. Ho dovuto rifare la preparazione e intanto la stagione se n’è andata. Però a Mazzarri sono piaciuto lo stesso. Mi disse che ho delle qualità come giocatore e come persona, che in partita sono capace di fare quello che lui chiede ad un difensore, per questo mi considera importante e aggiunse: ‘Farò di tutto per portarti con me‘. E così è stato. Non devo essere io a dire che sto facendo bene all’Inter: posso dire che mi sento sempre meglio, dentro e fuori dal campo. Conosco meglio la lingua e questo è un grosso vantaggio. Avrei potuto giocare a basket, ero ala piccola, ma ho sempre voluto fare il calciatore. Oggi guardo la NBA alla televisione e ogni tanto gioco qui ad Appiano con Handanovic e Palacio: bravini… La scuola? Io volevo laurearmi oltre a giocare a calcio. Ero già in Portogallo e giocavo nel Belenenses, a Lisbona. Avevo deciso di iscrivermi ad Ingegneria come mio cugino, ma l’università stava ad Oporto, troppo lontana. Quando smetterò con il calcio tornerò a casa a Capo Verde a guardare il mare. Quando ho problemi, mi basta sentirne il rumore per stare bene. Soprattutto tornerò ad essere Rolando e basta”.
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