INTER AUSILIO / MILANO – La stampa fa a gara per complimentarsi con Ausilio per il buon mercato a zero (o quasi) impatto sul bilancio. Eppure il direttore tecnico nerazzurro non si è inventato nulla: ha preso con finti prestiti, una volta esistevano le comproprietà mascherate oggi i prestiti biennali, giocatori fuori dai progetti sportivi dei propri club, sia per questioni puramente tecniche-comportamentali (vedi Dodò, Osvaldo e M’Vila), sia per questioni puramente finanziarie, vedi Medel. Il Cardiff è in mano al ricco Tan ma, essendo retrocesso in Championship, non può e non vuole pagare uno stipendio da quasi, se non di più, 2 milioni di euro. Ricapitolando: eccezion fatta per Medel, Ausilio ha fatto quel che poteva fare, non qualcosa di straordinario almeno per il momento, puntando su tre ‘scommesse’, se proprio non vogliamo dire punti interrogativi, per rafforzare l’Inter di Mazzarri. A meno che non vogliamo considerare dei campioni i vari Dodò (è più bravo di Nagatomo?), M’Vila (speriamo scenda di peso) e Osvaldo, quest’ultimo un bravo attaccante quando ne ha voglia. E dalla conta escludiamo Vidic, acquistato a fine carriera (pure lui lodato fin troppo in questi giorni…) ma da Thohir in prima persona. Il vero banco di prova per Ausilio sono e saranno le cessioni di gente come Guarin e Alvarez, che hanno un maggior peso sul bilancio e che Mazzarri ha da tempo accantonato. E che sono ancora all’Inter.
Raffaele Amato
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